OSPEDALI, TORNI LA POLIZIA
Un appello a chi può decidere. Ripristiniamo i posti di polizia negli ospedali, almeno in quelli con maggior afflusso di pazienti e, di conseguenza, pericoli. Non se ne può più di assistere ad episodi di violenza sul personale del pronto soccorso. Sabato scorso medici e infermieri hanno incassato le botte di un uomo alterato da alcol e droga. Capita spesso, come abbiamo denunciato sul Corriere. Da almeno 4 anni la Regione Lazio chiede che gli agenti rientrino nelle postazioni rimaste libere all’interno dei nosocomi, come segnale di sicurezza e deterrente per chi si presenta con cattive intenzioni. Ci sono stati incontri col Prefetto e la risposta è stata che non ci sono abbastanza uomini in divisa. Anche qui, come per gli operatori sanitari, il problema dei buchi in organico è macroscopico. La situazione nei pronto soccorso è incandescente. Prima o poi può succedere il peggio. Un appello va rivolto però anche ai cittadini. Devono cambiare atteggiamento nei confronti di persone che lavorano, sgobbano, coprono turni extra, hanno molte responsabilità, con corridoi pieni di pazienti che aspettano il ricovero dopo la visita. Non è colpa loro se bisogna attendere. «La gente ci tratta malissimo. Arrivano già caricati contro di noi, ci lanciano occhiate astiose. Siamo la prima faccia che vorrebbero prendere a pugni per una sanità che non funziona», racconta un ortopedico appena smontato di guardia. Facciamo qualcosa.