LA BUONA OCCASIONE ANTI-BULLI
«Quest’anno ci sono molti più studenti in stato di analfabetismo emotivo». Così li ha descritti la professoressa Mariella Demichele, insegnante di italiano all’Istituto Agrario Sereni di Roma da oltre dieci anni. Sono ragazzi e ragazze in una situazione di disagio continuo a casa e a scuola, anche quando tutto questo non esplode in epidosi di violenza o di bullismo che peraltro si susseguono con una certa frequenza in tante scuole d’Italia in questo inizio di anno scolastico. Le cause? Non è un caso anche il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto, intervenendo a Roma, nei giorni scorsi abbia ammonito contro la rapida rimozione da parte di tutti dell’emergenza Covid: la scuola online e l’isolamento hanno lasciato effetti che «riguardano un’intera generazione di studenti».
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha risposto proponendo un’iniziativa ampia che va dal recupero psicologico a pene più severe per i violenti, fino a d arrivare ai lavori socialmente utili: ci vorrà comunque tempo per le nuove regole di condotta. Per il momento più che alle sanzioni il recupero di questa nuova emergenza resta affidato a progetti concreti, come quello presentato ieri per sensibilizzare i più giovani sul tema del bullismo e del cyber-bullismo usando progetti legati all’arte e allo sport. Si chiama «una buona occasione» e mai nome è stato più azzeccato.