Un passaporto falso per volare all’estero De Pau, piano fallito
Killer delle escort, oggi la convalida del fermo
Giandavide De Pau, il 51enne fermato per l’omicidio delle tre prostitute giovedì a Prati, stava progettando di fuggire all’estero con un passaporto falso e grazie all’aiuto della 25enne cubana con la quale ha passato diverse ore do- po i delitti. La donna ha ricevuto dall’ex autista del boss Michele Senese 600 euro. Oggi a Regi- na Coeli è in programma l’interrogatorio di garanzia.
Pronto a fuggire da Roma. Con un passaporto fornito da qualche falsario della malavita, pagato con una parte dei 600 euro consegnati alla sua amica cubana, Jessica R., 25 anni, con la quale potrebbe essere rimasto per gran parte della sua breve latitanza, dopo aver commesso i tre omicidi a Prati. Giandavide De Pau, oggi davanti al gip nell’udienza di convalida, avrebbe tentato di organizzare in poche ore una strategia per non farsi arrestare: un piano fallito, nonostante l’aiuto della giovane che, in piena notte, fra venerdì e sabato, ha telefonato al numero unico di emergenza 112 per segnalare la presenza di una Toyota Yaris sospetta parcheggiata davanti al civico 3 di via Milazzo, dove risiede e si era nascosto De Pau. La giovane avrebbe spiegato all’operatore che quell’auto era collegata proprio ai delitti commessi la mattina di giovedì scorso e che aveva i sedili sporchi di sangue. Un depistaggio, non si esclude ora, per evitare che l’attenzione degli investigatori si concentrasse sulla borgata Ottavia, sull’abitazione della sorella del 51enne, dalla quale si era appena rifugiato. A due passi dalla stazione Termini sono stati i carabinieri, competenti a quell’ora per territorio, a scoprire che la Yaris era pulita. E due ore più tardi gli agenti della Squadra mobile hanno invece rintracciato e arrestato De Pau. L’ultimo atto di una fuga che in realtà era iniziata due giorni prima. Dopo aver dormito e consumato cocaina a casa della cubana, De Pau sarebbe andato nella prima mattinata di giovedì dalle due prostitute cinesi in via Augusto Riboty, dove si sarebbe trattenuto fino alle 10.30, quando le ha uccise. Perché? Resta un mistero, il sospetto è che la situazione nell’appartamento al primo piano possa essere degenerata all’improvviso. Alla versione dell’arrestato su un gesto dettato dalla follia, forse durante un rapporto sessuale e sotto l’effetto di droga, si contrappone l’ipotesi di un doppio delitto legato invece allo sfruttamento della prostituzione e al recupero crediti nel mondo della malavita.
Da via Riboty De Pau si è spostato in via Durazzo per sfuggire alla cattura da parte della polizia in casa di Martha Castaño Torres, prostituta colombiana di 65 anni, uccisa sull’uscio forse per essersi rifiutata di aiutarlo. A quel punto il 51enne è fuggito ancora, al volante di una Toyota IQ a noleggio, recuperata dalla polizia in un deposito ancora non reso noto dopo aver avuto un incidente di poco conto vicino a Prati e averla abbandonata.
Non risultano rimozioni da parte dei vigili urbani, quindi non si esclude che qualcuno abbia aiutato De Pau a chiamare un carro attrezzi. Il presunto killer potrebbe aver avuto un secondo telefonino, in quanto un altro, intestato alla sorella, è stato trovato a casa delle cinesi. Con un taxi l’ex autista del boss Michele Senese si sarebbe spostato di nuovo in via Milazzo dove sarebbe rimasto almeno per 24 ore, limitandosi a recarsi nella serata di giovedì in un pub in zona Termini. Nella mattinata di venerdì i colloqui telefonici con la sorella che lo ha esortato a raggiungerla a casa, rifiutando di consegnare a Jessica soldi e abiti puliti per il latitante.
Alle 17, quando i poliziotti si presentano ancora in via Milazzo, mostrando agli affittacamere la foto della cubana, De Pau è forse un’altra parte. Dove? Anche questo è un mistero. La cubana finisce in
Questura ma è lei a rivolgersi alla polizia per raccontare la sua verità sulla vicenda. Ma potrebbe essere un’iniziativa dettata da De Pau. Viene presa a verbale e poi rilasciata. Qualche ora dopo però segnala al 112 la Yaris sospetta. Un falso. Alla stessa ora De Pau è già a casa della sorella. La malavita lo ha lasciato solo e all’alba i poliziotti bussano alla sua porta.
Il sospetto
Il delitto delle due orientali forse legato al controllo della prostituzione
I complici
Indagini su chi può averlo aiutato a spostare l’auto dal luogo dell’incidente