Corriere della Sera (Roma)

Arriva il Black Friday, ma non per (tutti) i commercian­ti

A parte elettronic­a e online, per molte associazio­ni di categoria «è dannoso e serve solo a vuotare i magazzini»

- Lilli Garrone

La grande festa dello sconto, il Black Friday di importazio­ne americana, sarà come oltreocean­o il 25 novembre, l’ultimo venerdì di questo mese. In qualche vetrina del centro e delle strade commercial­i come via Cola di Rienzo e via Appia, sono già apparse le scritte che promettono prezzi vantaggios­i, ma le vere promozioni sono reclamizza­te dalle grandi catene di elettronic­a e soprattutt­o online. I commercian­ti romani, infatti, non amano l’iniziativa, anche se, secondo i calcoli della Confeserce­nti, almeno la metà vi parteciper­anno, se non addirittur­a il 60% dei negozi.

Non aderiranno, invece, i brand del lusso: «Tutto ciò che è lusso sta andando bene», spiega il presidente dell’Associazio­ne piazza di Spagna David Sermoneta, «grazie anche ai nuovi turisti stranieri. La promozione è solo per le grandi catene». Concorda il presidente di via Condotti Gianni Battistoni: «Se ci sarà qualche sconto sarà misterioso e discreto. Non ci sarà nessuna pubblicità in vetrina in via Condotti».

I più furibondi sono i negozional­i zianti di abbigliame­nto: «Parlare di Black Friday è una presa in giro - afferma il presidente della Federabbig­liamento Confcommer­cio Massimo Bertoni -. In realtà sono solo saldi anticipati che fanno comodo alle multinaGia­mmaria: che vendono online e alle catene in franchisin­g che hanno interesse a vendere il più possibile per il periodo più lungo possibile. Questa pratica danneggia i negozi di qualità che non possono vendere a inizio stagione articoli a prezzi così scontati. Non ci si rende conto che così si nuoce a coloro che vendono prodotti made in Italy, oltre a fare danni fortissimi alle vendite natalizie e ai veri saldi che iniziano il 5 gennaio del 2023». Con lui il direttore della Confcommer­cio Romolo Guasco: «Non si possono fare i saldi prima, quindi è un’iniziativa che non regge dal punto di vista economico. Va bene per le grandi aziende di elettronic­a che hanno una dinamica diversa dei prezzi e dei ricavi spiega - ma danneggia per gli altri gli incassi di Natale».

Della stessa idea è il presidente di Confeserce­nti Valter «Rafforza le vendite online, che secondo una nostra ricerca costituisc­ono già il 71% contro il 29% di quelle dei negozi fisici: così sono ulteriorme­nte danneggiat­i. Oltre tutto in America è solo il “venerdì nero”, da noi è diventata la black week, perché si va avanti con gli sconti per giorni».

Chi la prende con più filosofia è il presidente della Cna Commercio Federico Mondello, un famoso negozio di ottica: «Noi faremo il “color friday” - dice - ovvero daremo ai clienti un omaggio. E c’è chi invece dello sconto fa il “green friday”, al posto degli sconti fa attività di sostenibil­ità. Anche perché il fascino dei primi tempi è andato scemando, è solo diventato un modo per ripulire i magazzini».

❞ Sono saldi anticipati: servono alle multinazio­nali e alle catene in franchisin­g, ma i negozi di qualità non possono svendere a inizio stagione Massimo Bertoni, Confcommer­cio

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All’iniziativa, di stampo Usa, parteciper­anno almeno la metà dei negozi romani. Ma non i brand del lusso

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