«Soffocati» dal Covid
In via Tiburtina 350/A ho un negozio trentennale avviato dai miei genitori che nonostante le difficoltà note alle cronache porto avanti per mantenere la famiglia. Scrivo per condividere la frustrazione di un padre di famiglia per il padiglione Covid eretto di fronte al mio esercizio dalla farmacia accanto che in questi ultimi 2 anni non mi ha permesso di lavorare. File oceaniche di persone in attesa di tampone che occupano il marciapiede e non facilitano il passaggio dei pedoni. Ho condiviso il più possibile le mie preoccupazioni, mesi fa raccontai la mia storia a un’emittente radiofonica locale che spinse il farmacista a spostare il gazebo sul caricoscarico merci, senza risolvere il problema che è accresciuto da auto in seconda fila che più di una volta non hanno permesso a un residente con disabilità di uscire dal proprio parcheggio. Colgo l’occasione per ringraziare la solidarietà ricevuta dal vicinato, dagli avventori e dal condominio stesso ma in queste condizioni non credo che la mia attività vedrà il nuovo ancase, no. Dopo quasi 3 anni di pandemia si può morire di Covid così?
Ascer Benattia