I «ragazzi interrotti» dipingono il loro futuro
I giovani pazienti del centro Bollea di via dei Sabelli «restaurano» oggi la facciata
Saranno i giovani degenti a «restaurare» oggi, con medici, infermieri, professori e i cittadini di San Lorenzo, la loro casa «temporanea», il centro di Neuropsichiatria infantile «Giovanni Bollea» del Policlinico Umberto I. L’idea è semplice: con i gruppi Retake, i «ragazzi interrotti» faranno tornare bella la facciata deturpata del loro istituto. E usando pennelli e colori su muri e pareti forse coloreranno anche i turbamenti delle loro anime.
Quella di oggi è la prima tappa dell’iniziativa: dopo la facciata toccherà, in seguito, al cortile che subirà un intervento molto più corposo. «Ripulendo la facciata, restituendole decoro, i ragazzi opereranno una sorta di restyling riabilitativo su loro stessi. Il recupero dei luoghi influenza positivamente le risorse personali di ognuno. Inoltre li impegna, li fa uscire dai reparti, e già questo è motivo di grande gioia per molti di loro», spiega Arianna Terrinoni, neuropsichiatra infantile.
Al Bollea, fondato dal grande neuropsichiatra nel 1967, ci sono tre reparti con 24 posti letto, il Day Hospital e il pronto soccorso psichiatrico, sempre rivolto agli under 18, che solo quest’anno è intervenuto su 800 casi di emergenze. «Nei casi dei più giovani possono significare anche casi gravi di autolesionismo o tentativi suicidari», spiega la dottoressa.
«Oggi sarà davvero una festa per i ragazzi e per noi continua la dottoressa Terrinoni - ma anche per il quartiere, che partecipa da sempre alle nostre attività, collaborando e accogliendo i ragazzi nella vita di tutti i giorni, nelle strade e ovunque sia possibile». Via dei Sabelli sarà bloccata dalle 9 alle 13 per l’evento, cui parteciperanno sedici giovani ricoverati, più dieci pazienti del day hospital, oltre agli operatori sanitari e ai cittadini dell’associazione. Il Policlinico ha fatto preparare la parete da dipingere, facendo rimuovere i graffiti e la sporcizia decennale. Ora su questa «tela» tutta nuova i ragazzi potranno trascorrere una mattina dipingendo, dimenticando per qualche ora le terapie e le difficoltà delle loro patologie. «Attraverso i pennelli potranno in qualche modo - continua la specialista recuperare la capacità di sognare, di guardare al futuro e alla vita». Che in fondo è la differenza tra sentirsi malati ed essere sani.
L’iniziativa ha anche l’intento di sensibilizzare istituzioni nei confronti delle patologie psichiatriche infantili che secondo gli ultimi dati sono in aumento. «Abbiamo notato che ci sono coincidenze temporali con l’aumento di alcune patologie». conclude la dottoressa. Per esempio l’inizio dell’anno scolastico.