Corriere della Sera (Roma)

Tiene il mercato delle case Prezzi stabili, più care soltanto le zone di pregio

Il report di Nomisma sul secondo semestre di quest’anno

- Lilli Garrone

I romani continuano a investire nel mattone. E si confermano le tendenze post pandemia della ricerca di una nuova abitazione con più spazi all’aperto, come terrazze o giardini. Con i prezzi che si sono stabilizza­ti.

A rilevarlo è Nomisma (società di consulenza strategica e aziendale di Bologna) che, registrand­o le performanc­e del mercato immobiliar­e romano nel secondo semestre del 2022, riporta come si sia interrotto il trend di crescita del costo delle case: «Si è stabilizza­ta la spinta rialzista del mercato residenzia­le dell’acquisto dell’abitazione - è scritto nel rapporto - complice la rigidità dei prezzi». Al contrario, infatti, di altre ricerche, che riportano nel 2022 un aumento medio dei prezzi degli immobili fino al 4 per cento e più, secondo Nomisma nel secondo semestre dell’anno i prezzi delle abitazioni di Roma, nella media, sono rimasti invariati. Una stabilità, però, che è una sintesi dell’aumento dei valori centrali (+2 per cento) e delle zone di pregio, contrappos­to al calo dei prezzi dei mercati semi centrali e periferici (-0,9 per cento).

Inoltre si ammette una spinta al rialzo del costo delle case nella prima parte dell’anno, che si è riflessa sulla variazione annuale, pari al +3,3 per cento con punte prossime al 5 per cento nella media dei prezzi del centro e delle zone di pregio. E vi è una maggiore tenuta del mercato degli affitti, riscontrab­ile anche nei canoni: nell’ultimo semestre del 2022 si è confermato un tasso di crescita contenuto, del più 1,4 per cento di media. Inoltre vi è stato un forte aumento nelle compravend­ite nel primo semestre dell’anno, quando è stato registrato un +9 per cento, con un rallentame­nto invece nel secondo semestre «che si potrebbe tradurre in una flessione nel 2023», si legge nel rapporto. In compenso si sono ridotti i tempi necessari per la vendita: sono passati da 6 a 4 o 5 mesi, e anche le contrattaz­ioni sul prezzo e gli «sconti» sono passati dal 14 per cento del 2019 al 10,5 per cento del 2022.

La stabilità, infine, «dovrebbe contrasseg­nare l’evoluzione dei prezzi e dei canoni dell’abitazione nel primo semestre del prossimo anno».

Si parla di buone performanc­e anche per il mercato dei negozi o degli uffici: i tempi medi per venderli sono di 8 mesi, che scendono a 6 per l’affitto. Lo sconto medio praticato sul prezzo richiesto è sceso per entrambi, e si attesta al 13 per cento di media. Vi è poi un rallentame­nto della crescita annua dei prezzi degli uffici rispetto allo scorso anno (+0,7 per cento), mentre si è passati da una variazione positiva dell’1,6 per cento del primo semestre a un meno 0,9 per cento del secondo. Stabilità invece sul fronte dei canoni con differenze, però, tra le varie zone: nel secondo semestre del 2022 i prezzi dei negozi hanno rallentato la crescita della prima parte dell’anno, complice il mercato del centro i cui prezzi sono calati dell’1,1 per cento. Crescono invece nel secondo semestre i canoni di locazione dei negozi centrali e semicentra­li dopo la performanc­e negativa della prima parte dell’anno.

La prima parte del 2022

A causa del rialzo dei prezzi nei primi sei mesi del 2022, su base annuale l’aumento degli immobili è stato del 3,3% con punte prossime al 5%

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