Corriere della Sera (Roma)

Ma Scaloni aveva visto Dybala col Toro?

- Di Luca Valdiserri

Arrigo Sacchi aveva il suo agente segreto. Nome: Natale Bianchedi. Curriculum: ex allenatore del Bellaria. Segni particolar­i: esperto di travestime­nti. Come una spia osservava giocatori da comprare e allenament­i delle squadre avversarie che dovevano restare segreti. Una volta, in Belgio, si presentò allo stadio dell’Anversa con un giornale in fiammingo ma lo scoprirono subito perché non rispose alla domanda di un vicino di posto.

Il calcio è diventato sempre più tecnologic­o e la figura della spia è stata sostituita da droni, registrazi­oni, lavagne elettronic­he, sensori da applicare in allenament­o, monitor... Evidenteme­nte, però, il commissari­o tecnico dell’Argentina, Scaloni, è un tipo all’antica. Di sicuro non si è fatto mandare il filmato (ma bastavano gli highlights) dell’ultima partita di Paulo Dybala prima della sosta Mondiale: quel RomaTorino che ha letteralme­nte ribaltato entrando dalla panchina negli ultimi minuti, conquistan­do un rigore, poi sbagliato da Belotti, e colpendo la traversa con un tiro a giro che ha innescato il pareggio a tempo scaduto di Matic. Dybala non era sicurament­e in grado di iniziare la partita contro l’Arabia Saudita, ma poteva essere importante anche per pochi minuti, sul 2-1 per gli avversari, tanto più che l’arbitro ha concesso un recupero da record mondiale. Particolar­e importante: l’Argentina ha fatto quattro sostituzio­ni, quindi Scaloni ne aveva una quinta a disposizio­ne. Se Dybala non poteva giocare, perché è stato convocato? Ma se stava bene, perché non è entrato in campo quando avevano perso tutti la testa e lanciavano la palla lunga senza più costruire gioco?

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