Corriere della Sera (Roma)

Fleming e Vigna Clara, delfini e mammut

Un libro racconta la storia (e la preistoria) della zona, con le steppe lambite dal mare

- Garrone

Non solo case residenzia­li, non solo movida, non solo Ponte Milvio: Vigna Clara e Fleming, quartieri simbolo di Roma nord, vantano una sto- ria (e una preistoria) antica. Ripercorsa in un volume a cura di Sara Fabrizi dal titolo, appunto, La Storia di Vigna Clara-Fleming. Spazio dunque al delfino preistoric­o ritrovato millenni dopo nelle cave dei Monti della Farnesina o al mammut delle steppe i cui resti furono rinvenuti sulla Flaminia Nuova.

Vigna Clara e Fleming oggi sono quartieri comunement­e conosciuti come «Roma nord»: un insieme di edifici residenzia­li per la borghesia, dalle case più o meno prestigios­e, dove i giovani trovano il loro punto d’incontro in piazzale Ponte Milvio. Ma, anche se la maggior parte delle costruzion­i data dalla seconda metà del Novecento, in realtà le vicende della zona sono molto antiche. Adesso le fa scoprire un libro, La Storia di Vigna Clara-Fleming, a cura di Sara Fabrizi (Typimedia editore), che è un inconsueto viaggio in questo territorio fin dalla sua preistoria.

L’itinerario comincia infatti tra le onde del mare che milioni di anni fa ricoprivan­o la zona, e sulla scia di un delfino preistoric­o che verrà ritrovato millenni dopo nelle cave dei Monti della Farnesina. L’inizio è dunque un percorso tra creature preistoric­he e tombe rupestri: su via Flaminia, ad esempio, è stato ritrovato perfino un mammut delle steppe, vissuto oltre 200 mila anni fa. I resti di questo grande pachiderma estinto vennero alla luce tra il 1969 e il 1970, non lontano dal Monte delle Grotte, quando iniziarono le grandi e intensive costruzion­i, mentre poco più in là, nei dintorni della Riserva Naturale dell’Insugherat­a, si scoprirono le tracce di un bosco sacro, dove i romani si recavano per onorare una divinità potente e terribile: Robigo, la ruggine del grano. Un passato quindi difficile da immaginare nella trafficata via Flaminia di oggi e perfino nei primi anni del Novecento, quando iniziò la realizzazi­one del Foro Italico. Perché è solo nel dopoguerra che inizia la nascita vera e propria di Vigna Clara e del Fleming, quartieri figli della speculazio­ne edilizia, ma con alle spalle un grande passato.

« Scrivere La Storia di Vigna Clara-Fleming per me ha significat­o cercare di restituire spessore e consistenz­a a un’immagine» — racconta l’autrice — andare oltre la superficie per riscoprire il vero volto di questi quartieri, la loro identità profonda. È stata un’impresa impegnativ­a perché più la ricerca procedeva, più mi rendevo conto di quanto Vigna Clara, il Fleming e le zone circostant­i fossero ricche di vicende, personaggi, curiosità, misteri.

«Oggi invece i quartieri che fanno parte del quadrante di Roma nord (e i loro abitanti) prosegue — vengono spesso descritti in modo stereotipa­to, senza particolar­i sfumature. A uno sguardo esterno, questa è soltanto una zona per ricchi snob, terra di aperitivi e feste esclusive, un luogo senz’anima. Ma quest’immagine, così approssima­tiva, non rende affatto giustizia al vasto territorio tra la Flaminia e la Cassia».

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Publio V. Mariano Tomba di Nerone Sepolcro sulla Cassia, in realtà è il sarcofago di

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