Corriere della Sera (Roma)

Guanciale e Montanari all’Ambra, un palcosceni­co per due amici

Lino Guanciale e Francesco Montanari all’Ambra nella pièce «L’uomo più crudele del mondo»

- Manzitti

Una promessa fatta undici anni fa porta in scena oggi, uno di fronte all’altro, Lino Guanciale e Francesco Montanari. Nel pieno di carriere affollate di set i due attori si sono ritagliati il tempo per un progetto chiamato L’uomo più crudele del mondo, in scena da mercoledì all’Ambra Jovinelli.

Scritto e diretto da Davide Sacco, il testo è lo scontro-incontro tra un industrial­e delle armi (Guanciale) e un giornalist­a di provincia (Montanari). «Nel 2009, quando ci siamo conosciuti, ci siamo ripromessi di fare qualcosa a due, e finalmente eccoci».

Una promessa fatta undici anni fa porta in scena oggi, uno di fronte all’altro, Lino Guanciale e Francesco Montanari. Nel pieno di carriere affollate di set cinematogr­afici e televisivi, i due attori si sono ritagliati il tempo per un progetto chiamato L’uomo più crudele del mondo, in scena da mercoledì al teatro Ambra Jovinelli.

Scritto e diretto da Davide Sacco, il testo è lo scontro-incontro tra un industrial­e delle armi (Guanciale) e un giornalist­a di provincia (Montanari). «Ci siamo conosciuti nel 2009 — racconta l’attore romano, classe 1984 — quando con Lino eravamo i giovani della tournée con Michele Placido all’indomani del terremoto dell’Aquila. È lì che ci siamo ripromessi di fare qualcosa a due, e finalmente eccoci».

rio Ricciardi e La porta rossa, perché fermarsi a teatro?

«Appartengo, come Francesco, a una generazion­e di attori per i quali misurarsi con lo spettacolo dal vivo è prioritari­o. Non siamo i soli ed è bello saperlo. Per noi certi steccati non hanno valore: l’artigianal­ità della scena è importante quanto la spinta a fare bene tutti i generi. Il teatro è un porto franco dove si può uscire da sé stessi, fuori dalle logiche di mercato».

Montanari, lei è anche il produttore convinto di questo progetto.

«È il titolo che ha inaugurato la nostra casa di produzione IVF, fondata con Ilaria Ceci e Davide Sacco con cui co-dirigo da due anni il Teatro Manini di Narni. Una meraviglio­sa avventura che aveva bisogno non solo di un grande attore, ma di una grande persona che abbiamo trovato in Lino».

Guanciale, come si sente nei panni del più crudele degli uomini?

«Sono Paolo Veres, un imprendito­re senza scrupoli che propone un gioco di disvelamen­to della crudeltà al giornalist­a che lo sta intervista­ndo. Il testo, che mi ha fatto dire sì alla prima lettura perché è molto bello, si spinge fino al limite di ciò che è umano e disvela cosa ciascuno di noi fa per sopravvive­re. Crudele viene da crudo, come ciò con cui ci sfamiamo senza sovrastrut­ture».

L’alter-ego è un giornalist­a di provincia: il suo ruolo, Montanari.

«Un profession­ista ambizioso per il quale quest’intervista è una grande occasione.

Cerca di mettere da parte il giudizio morale nei confronti del produttore di armi che specula sulla morte, ma non ci riesce del tutto e, a un certo punto, è costretto a vivere la sua crudeltà, schiacciat­o come un animale sul momento stesso che sta vivendo, senza Storia, né morale».

La provincia per entrambi è un valore. Per lei Guanciale un punto di partenza.

«Per molti anni mi sono dannato perché la provincia, il mio Abruzzo, non è solo un luogo, ma una condizione. Poi ho capito la forza che mi dà, la purezza dello sguardo, il contatto con la realtà e la fame che chi viene dal centro del mondo non ha».

E per lei romano, ora direttore di teatro in Umbria?

«Sono nato all’Alessandri­no, un altrove rispetto al centro città ma non lo vivo come revenge culturale, ne apprezzo, come a Narni, la meraviglio­sa genuinità».

Lino

Il teatro è un porto franco dove si può uscire da sé stessi, fuori dalle logiche di mercato

Francesco

Ci siamo conosciuti nel 2009 e ci siamo ripromessi di fare qualcosa a due. Eccoci

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Da sinistra, Lino Guanciale e Francesco Montanari, da mercoledì protagonis­ti all’Ambra Jovinelli
Sul palco Da sinistra, Lino Guanciale e Francesco Montanari, da mercoledì protagonis­ti all’Ambra Jovinelli

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