L’ORRIBILE MURO DI VIA GIULIA COME DISTRUGGERE LA BELLEZZA
Caro Conti sottopongo una riflessione, Ho il fondato sospetto che nelle varie pletore di esperti, consulenti, addetti ai lavori e chi più ne ha più ne metta, responsabili delle decisioni di Roma Capitale manchi sempre un ruolo fondamentale, quello della persona dotata di normale buonsenso. Solo così si spiegano i mille obbrobri cittadini, tra essi quell’incredibile muro dagli echi Trumpiani che ingloba l’ex giardino di Via Giulia, angolo vicolo della Moretta. Possibile che dopo lo stallo biblico di un cantiere per altro ancora fermo, la soluzione che ha messo tutti d’accordo sia questo autentico sfregio al pregevole skylight che da via Giulia si apriva verso il lungotevere e più in alto verso il Gianicolo?
Tullio Solenghi
Gli attori, per istinto e formazione, hanno una spiccata sensibilità estetica ,altrimenti non potrebbero trasferire al pubblico la bellezza e la poesia. Quell’orribile muro che chiude la vista da via Giulia verso il Gianicolo (e anche dal Lungotevere verso la bella facciata di san Filippo Neri) è uno sfregio denunciato anche dall’architetto e urbanista Massimiliano Fuksas che ha parlato di vergogna. Un cupo carcere lì dove occorrerebbe una leggera cancellata.
pconti@corriere.it