Parisi, Ilic e Caputo: Sarri spera. Ma prima la Lazio deve vendere
Anche per risolvere la questione dell’indice di liquidità
Una storia già sentita. La Lazio per comprare, dovrà vendere. Non per sfoltire la rosa (Sarri è il tecnico che ha utilizzato meno giocatori in tutta la serie A), ma per risolvere il problema, che si trascina da anni, dell’indice di liquidità. Per riportarlo in positivo, e per poter quindi operare, servirebbe circa una quindicina di milioni. Fino a quando la società non chiuderà la trimestrale di bilancio, però, la cifra va considerata approssimativa e non definitiva.
I soldi si possono ricavare tramite le cessioni (in tal senso il maggiore indiziato è Luis Alberto, anche se mancano offerte concrete), tagliando le spese (come gli stipendi di giocatori che non vengono utilizzati, come Kamenovic), o facendo un aumento di capitale. Sarri, nelle ultime conferenze stampa, ha fatto capire di ritenere la rosa migliorabile, forse perfino incompleta, ma non per questo è sicuro che la società riesca a intervenire. «Il mercato è sempre un compromesso fra esigenze e possibilità - ha spiegato il tecnico -. Personalmente avrei le idee abbastanza chiare, ma non so se la società deciderà di muoversi a gennaio o a giugno».
Dipenderà appunto dalle possibilità. Oltre al problema legato all’indice di liquidità, infatti, c’è da affrontare la scadenza (fissata per il 22 dicembre) del pagamento dell’Irpef, sospesa durante la pandemia per non gravare sui club. Sarri però vorrebbe un terzino sinistro (questa la sua priorità), oltre a un attaccante. In più, nel caso di cessione di Luis Alberto, accoglierebbe a braccia aperte Ilic del Verona. Fare tutto a gennaio è difficile considerati gli impedimenti, ma il tecnico, che già l’anno scorso aveva sottolineato quanto sia importante sfruttare ogni finestra di mercato per ritoccare, un passo per volta, i punti considerati migliorabili, vorrebbe vedere la società attivarsi.
Le richieste non sono inarrivabili: Caputo in attacco, Parisi in difesa. Davanti si osserverà con attenzione anche la situazione legata a Mehdi Tarem: l’attaccante iraniano (ha segnato due gol ai Mondiali al Portogallo) è sotto contratto col Porto fino al 2024. La società lusitana lo valuta 20 milioni benché il giocatore abbia 30 anni e sia vicino alla scadenza. Ma in estate, per non rischiare di perderlo a zero, la valutazione potrebbe esser rivista. Difficile che si riesca a prendere, ma la Lazio lo tiene d’occhio.
Proprio come il d.s. Tare tiene in considerazione il mercato tedesco. Negli ultimi 8 anni i club di Premier League, considerato il campionato migliore al mondo, hanno acquistato calciatori dalla Bundesliga come da nessun altro torneo. E questo a tutti i livelli: dal City (Gundogan, De Bruyne e Haaland) al Southampton.
In Germania si trovano talenti interessanti, a prezzi accessibili (alla cifra alla quale il Sassuolo ha venduto Scamacca in estate, in Germania sono stati ceduti giocatori di status maggiore come Draxler e Gotze).
In Italia però raramente c’è il coraggio di spendere in giovani poco conosciuti dalla critica. Si preferisce spesso l’usato considerato sicuro (e non di rado logoro). Ma anche questa è una storia già sentita.
Luis Alberto
Il maggiore indiziato ad andare via a gennaio, ma finora non sono arrivate richieste