LITORALE, SUBITO UN PIANO
Abbiamo tutti purtroppo negli occhi le devastanti immagini della tragedia di Ischia. Il frutto, lo abbiamo letto in tanti commenti, di una sconsiderata politica di consumo del territorio privo di qualsiasi scrupolo, tra disboscamenti selvaggi e edilizia pirata e incosciente.
Per nostra fortuna, qui nel Lazio e a Roma la mareggiata di martedì 22 novembre scorso ha provocato solo molti danni, certo non paragonabili alla catastrofe ischitana. Ma il crollo di tante strutture tra Ostia e Fregene impone due passaggi. Il primo: provvedere ora, e non all’ultimo momento, a un piano di ripristino. Secondo: procedere nell’assoluta sicurezza che altre, prevedibili mareggiate possano ripetere il desolante spettacolo delle distruzioni. Sappiamo bene come il litorale romano rappresenti una specie di manuale di edilizia selvaggia e abusiva (basterebbe pensare al caso limite dell’Idroscalo di Ostia). Sarebbe un civilissimo segnale di inversione di tendenza se si ricostruisse all’insegna di una pianificazione attenta e consapevole, in un quadro condiviso tra privati coinvolti e istituzioni.
La tendenza romana è purtroppo il perenne fai-date e soprattutto il fai-da-solo. Sia il sindaco Roberto Gualtieri (per Roma) che il suo collega Esterino Montino (Fiumicino) farebbero bene a imporre un tavolo di confronto per tempo, e in vista dell’estate, per girare pagina e mostrare anche all’Europa un volto nuovo, diverso e consapevole del nostro litorale.