MA QUANTO DISTA IL MALE?
Un pomeriggio di un giorno qualunque, dopo che erano trascorsi già svariati mesi da uno dei più atroci delitti capitati a Roma negli ultimi anni - quello della ragazzina sedicenne Desirée Mariottini, venuta in città da Cisterna per incontrare degli amici e magari divertirsi, e invece catturata dal «branco», drogata, stuprata e lasciata morire sulla branda di una baracca - presi la macchina e andai a cercare il posto nel quale si era consumato questo obbrobrio spaventoso. Non senza qualche difficoltà trovai la strada: via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo, luogo di ritrovo dei giovani, e delle cosiddette «movide». Una strada strana perché, un po’ come Berlino ovest e Berlino est all’epoca in cui c’era ancora il muro, offriva da un marciapiedi all’altro due immagini completamente differenti: su un marciapiedi, palazzi borghesi dignitosi e addirittura, al piano terra di uno di questi, un moderno studio di architetti visibile attraverso le porte vetrate; sul marciapiedi opposto, qualche officina, qualche sfasciacarrozze, lamiere, desolazione. Entrai in uno di questi spazi deserti. «Che vuole?» mi domandò un tipo. Risposi: «Volevo vedere la baracca del delitto di quella ragazzina». Me la indicò – con uno sguardo che significava: togliti dai piedi. Pensavo che il «luogo» fosse più lontano; molto lontano. No. Era, ed è, lì: a due passi dalla Sapienza, la bella università costruita dall’architetto Piacentini, frequentata giornalmente da decine di migliaia di studenti.