Corriere della Sera (Roma)

Killer e donne uccise, il Male è così vicino

- Di Giorgio Montefosch­i

Studenti che varcano quei cancelli, ascoltano le lezioni sulla storia corpo umano, su Platone e Baldassar Castiglion­e, sulla fisica e sul diritto, e in biblioteca si immergono nella lettura di pagine che aprono la mente. A due passi.

Due passi sono anche quelli che dividono i «luoghi» nei quali, pochi giorni fa, si è consumato il triplice delitto delle due escort cinesi e della escort colombiana, di cui è incolpato Giandavide De Pau. Luoghi anche simbolici, se vogliamo. Il primo, in una stradina dietro al tribunale di Piazzale Clodio; il secondo, appena dietro la Rai. Intanto, mentre iniziavano gli interrogat­ori sullo stupro di Capodanno del 2021 nella villetta di Primavalle, al quale partecipar­ono anche ragazzi e ragazze «bene» di Vigna Clara e dintorni, il conducente di un taxi, accortosi che una ragazzina un po’ ciondolant­e perché con ogni probabilit­à aveva bevuto, stava tornando di notte alla sua università, la John Cabot in Trastevere, a due passi dalla Casa delle Donne, dal Giardino Botanico e dalla Accademia dei Lincei, scendeva dalla macchina, la sbatteva contro il muro e le usava violenza.

Che vuol dire tutto questo? Vuol dire che non esistono più stazioni deputate delle vie crucis e dell’inferno; non esistono più confini al Male. Vuol dire che il Male, alle cui manifestaz­ioni dedichiamo ormai una distratta attenzione, perché è quotidiano, è ovunque, sta per inghiottir­e completame­nte la città della grande bellezza. Se già non lo ha fatto, quando al Giubileo del 2025 manca un soffio.

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