Prove d’intesa tra sinistra e Cinquestelle I big disertano e resta il nodo inceneritore
Spin Time, l’incontro per provare a salvare la coalizione
Un ultimo tentativo di ricucire con il M5S in vista delle elezioni regionali, che però sembra destinato a naufragare. Ieri, allo Spin Time, lo stabile occupato in via di Santa Croce in Gerusalemme, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio ha chiamato a raccolta eletti ed esponenti della sua Sinistra civica ecologista ma anche i leader di Pd, Europa verde, Sinistra italiana, Cinquestelle e altri partiti della coalizione di centrosinistra. «Non facciamo del termovalorizzatore l’alfa e l’omega di ogni confronto - l’appello di Smeriglio - . È complicato ma siamo una coalizione, non un partito unico: se su alcuni punti non siamo d’accordo si possono fare referendum, ma non rompiamo l’alleanza». Invito inascoltato visto che molti dei big attesi non si sono presentati: Nicola Zingaretti era fuori città, Nicola Fratoianni era impegnato con l’assemblea del partito. I più hanno inviato un videomessaggio, a partire dal candidato dem alla presidenza del Lazio, Alessio D’Amato, che ha incassato il sostegno del Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. «Ho letto con attenzione i dieci punti programmatici, sono ampiamente condivisibili e troveranno una grande attenzione - ha assicurato l’assessore alla Sanità - . Voi siete assolutamente importanti nella coalizione. Auspico che la vostra identità politica sia presente nel programma e che a tutti gli effetti facciate parte di questa squadra». Ma la frattura più difficile da ricomporre è con il M5S e riguarda tanto l’inceneritore quanto il metodo. Per il partito di Giuseppe Conte ieri allo Spin Time si è presentato il deputato Francesco Silvestri: «Il margine per ricucire c’è, ma è legato alle politiche ambientaliste che un’eventuale coalizione intende mettere in campo. Per noi l’inceneritore va rivisto», ha ribadito il capogruppo pentastellato alla Camera. Quanto al metodo: «Si costruisce prima il programma, poi si sceglie chi lo sa interpretare e lo si fa insieme. Arrivare con una forzatura programmatica e un nome già impacchettato non aiuta il dialogo». Motivo per cui Silvestri ha confermato che il M5S è alla ricerca di un profilo femminile e civico: «Ci stiamo confrontando anche con la società civile sui contenuti, poi sceglieremo la figura in grado di interpretarli. Stiamo valutando più nomi».