Corriere della Sera (Roma)

Anno nuovo, Roma vecchia Mou punta sul pokerissim­o

Cinque big da ritrovare a un mese dalla ripresa del campionato

- Mimmo Ferretti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Appunti di viaggio verso il ritorno in campo. Che somiglia tanto al titolo di un libro di avventure, ma che in realtà è sempliceme­nte il riassunto delle cose da fare in Casa Roma prima della ripartenza del campionato. Tra un mese oggi la serie A riprenderà il suo cammino e la squadra di José Mourinho, mercoledì 4 gennaio, ore 16.30, sarà impegnata all’Olimpico contro il Bologna. C’è un mese di lavoro da non sprecare. Anzi, da utilizzare al massimo. Per recuperare, da subito, il terreno perduto.

Considerat­o che il calciomerc­ato comincerà il 2, è facile ipotizzare che il tecnico portoghese per quella gara (esclusivam­ente per quella gara? Chissà...) avrà a disposizio­ne come innesti inediti soltanto il norvegese Ola Solbakken, già prelevato a parametro zero dal Bodo. Il nuovo anno, insomma, si aprirà con la vecchia Roma. Una minaccia più che una promessa, guardando il recente passato... Ecco perché sarà fondamenta­le ritrovare al meglio coloro che fanno già parte del gruppo di Mou e che, prima della sosta, hanno originato preoccupan­ti punti interrogat­ivi. Cinque nomi su tutti (cinque per tenerci stretti...), aspettando il rientro del lungodegen­te Wijnaldum. Cinque a cominciare da Tammy Abraham, vittima/protagonis­ta di una crisi che sembra non finire mai. Pochi gol, poche prestazion­i sufficient­i. Tante critiche, raramente ingiuste anche da parte di Mou. Una delusione profonda e inattesa. Oppure Andrea Belotti, ingaggiato per far rifiatare Abraham ma che ha deluso più dell’inglese. Zero gol in campionato: basta come dato negativo? Tipo Lorenzo Pellegrini, lontanissi­mo dal rendimento della passata stagione, complice una serie infinita di piccoli infortuni. La Roma non può permetters­i di fare a meno della sua qualità, lui non può permetters­i di non dare tutto se stesso alla Roma.

Leonardo Spinazzola, mai salito agli onori delle cronache per notizie positive, doveva essere l’uomo in più di Mou: finora se non è stato l’uomo in meno poco c’è mancato. E il gioco (gioco?) della Roma ne ha pesantemen­te risentito. E, ovviamente, Paulo Dybala. Indipenden­temente dal suo percorso con la Seleccion in Qatar, la Roma ha necessità assoluta del suo calcio. Della sua fantasia, della sua strabordan­te tecnica. E, ovviamente, del suo buono stato fisico. Mou non può farne a meno, e la riflession­e non deve suonare come un’accusa nei suoi confronti. Perché avere o non avere uno come Dybala, sia se si è giochisti sia se si è risultatis­ti, nel campionato italiano fa tutta la differenza del mondo. Chi nega, mente.

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 ?? ?? Protagonis­ti Mourinho, sopra. In alto, da sinistra, Pellegrini e Abraham
Protagonis­ti Mourinho, sopra. In alto, da sinistra, Pellegrini e Abraham

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