Biancocelesti out nei gironi: non accadeva da 48 anni
Wilson-ChinagliaRe Cecconi: era un coro famoso, tra i tifosi laziali, ma anche l’ultimo tris di eliminati nei gironi mondiali, in quello stesso 1974 del primo scudetto, quando l’Italia venne buttata fuori dalla Polonia. Chinaglia giocò 2 partite su 3, col famoso «vaffa» a Valcareggi che l’aveva sostituito contro Haiti; Wilson entrò 2 volte dalla panchina, anche sullo 0-0 contro la Polonia; e Re Cecconi quel ko per 2-1 contro Szarmach e Deyna lo visse tra le riserve. Quasi cinquant’anni dopo, usciti l’Uruguay di Vecino e la Serbia di Milinkovic, non ci saranno biancocelesti nella fase a eliminazione diretta. Nell’ultimo mezzo secolo era capitato solo
quando, nel 1982 e 1986, nessun laziale era stato convocato. Nel 1978 Manfredonia non giocò mai, ma era in panchina quando l’Italia perse col Brasile la finale per il 3° posto. Poi, per citare solo i migliori piazzamenti: Troglio perse con l’Argentina la finale del 1990 contro la Germania Ovest; Marchegiani, Casiraghi e Signori erano in panchina quando l’Italia perse ai rigori col Brasile la finale del 1994; Nesta (comunque infortunato) con l’Italia, Chamot e Almeyda con l’Argentina, arrivarono ai quarti di finale nel ‘98; Mendieta venne eliminato anche lui nei quarti del 2002, con la Spagna, in un incontro con la Corea del Sud decisamente più scandaloso di quello che aveva visto uscire l’Italia del Trap; Oddo e Peruzzi (che non giocò mai) vinsero il Mondiale 2006; Muslera arrivò 4° con l’Uruguay nel 2010; Klose vinse battendo Biglia il «derby« biancoceleste nella finale del 2014, Germania contro Argentina. L’ultimo laziale in campo nella fase a eliminazione diretta resterà per almeno altri 4 anni Caceres, che giocò tutti i 90’ delle 5 partite nel 2018 dell’Uruguay, uscito nei quarti contro la Francia poi campione del mondo.