Joaquín Sorolla, el pintor del mare e della luce
Una mostra alla Real Academia de España
Joaquín Sorolla (1863-1923) ha dipinto di tutto, nella sua vita. Ma per molti lui è, resta e resterà sempre el pintor del mar, il grande cantore di nostalgiche spiagge tra due secoli, con natanti, bambini desnudos sulla battigia, donne con grandi cappelli e tende svolazzanti al sole. Il tutto immerso nella luce di quel Mediterraneo che fu una delle sue principali fonti d’ispirazoine.
Joaquín d’altronde era nato a Valencia, e il suo primo maestro Gonzalo Salvà, che era stato a Parigi negli anni della scuola di Barbizon, lo aveva fatto innamorare fin da ragazzino della pittura en plein air. E di mare e di luce si impregnerà per sempre l’opera di Sorolla, uno dei grandi pittori spagnoli — vita e fama internazionali — cui Roma, per la prima volta, dedica una mostra allestita fino all’11 giugno presso la Real Academia de España. Non tutto Sorolla, in esposizione, bensì 205 opere a olio — molto caratteristiche e godibili — che l’artista stesso chiamava «macchie» o «note di colore». Si tratta unicamente di quadretti di piccole dimensioni, circa il dieci per cento di quelli che Sorolla dipinse lungo l’intero corso della sua vita su cartoni o minuscole tavolette. Un corpus che documenta comunque l’intero cammino creativo dell’artista. Sorolla non le realizzò solo come mero esercizio, ma anche come opere a sé stanti, testimonianza di uno sguardo più più rapido e spontaneo sulla sua amata realtà. Titolo della mostra, a cura di Blanca Pons-Sorolla e María López Fernández, Joaquín Sorolla, sprazzi di luce e colore. Si tratta dell’unica tappa italiana di un’esposizione itinerante già presentata al Museo Sorolla a Madrid, alla Fundación Bancaja a Valencia, al Museo de Bellas Artes di Bilbao e al Palau Martorell a Barcelona, ma con una sezione appositamente ideata per l’Accademia romana. Nella Sala dei Ritratti è infatti data al visitatore l’opportunità di approfondire i rapporti tra Sorolla e l’Urbe, dove Joaquín visse per alcuni periodi tra il 1885 e il 1889, frequentandone i circoli artistici e ospite de l’Academia de España al Gianicolo. In evidenza anche i legami del pittore con il resto dell’Italia, con le vedute sempre in formato «mini» di varie città e con l’ausilio di fotografie e documenti.
«Mini» quadri Esposte 205 opere a olio, su cartone o su tavoletta, tutte di piccole dimensioni