I GRANDI EVENTI E L’INNOVAZIONE QUANTI PERICOLI IN PIAZZA PIO XI
Caro Conti, mi sono fatto negli anni l’idea che i grandi eventi globali, e non solo a Roma o in Italia, sono una leva formidabile di crescita e innovazione delle città che li ospitano. Giochi Olimpici e Paralimpici, grandi mostre, internazionali di atletica, maratone , le Expo hanno la capacità di cambiare il mondo in cui viviamo. Per il meglio. Rimpiangeremo di aver perso Expo 2030 e aver rinunciato ai Mondiali di atletica. Questi eventi costituiscono oggi il solo canale di relazioni diplomatiche, culturali, scientifiche ancora funzionante su vasta scala. Si sta stabilendo un interessante collegamento tra eventi di diverso genere, sportivi, artistici, espositivi. Un prezioso collegamento sociale.
Paolo Glisenti
Stefano Boeri ha recentemente ricordato come Expo 2015 sia stata un fantastico volano per il rilancio di Milano per la concordia con cui tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti lavorarono per l’obiettivo. Non sapremo mai se quella stessa unità di intenti ci sarebbe stata, qui a Roma, con Expo 203o.
Caro Conti,
da mesi una nuova segnaletica, per chi proviene da piazza Carpegna e percorre viale Gregorio VII, non consente, giunti in piazza Pio XI, di girare a sinistra per imboccare via Anastasio Il (la via Olimpica). Abbiamo assistito a numerosi e gravi incidenti causati da chi non intendeva rispettare la nuova segnaletica. Nessuno nota al semaforo della piazza che esiste il divieto tanto che la polizia Municipale spesso al mattino si colloca con l’auto vicino al semaforo ad evitare l’infrazione. Una soluzione ci sarebbe: prolungare al semaforo il cordolo già esistente per qualche metro per far capire agli automobilisti l’obbligo di proseguire diritto e girare più avanti ove consentito lungo la Gregorio VII. Il pericolo è anche per pullman o camion di dimensioni notevoli che arrivano da fuori Roma.
Rosario Romano
La nuova disciplina (plurima esperienza personale) è tanto cervellotica quanto perfetta per spingere a infrazioni di vario tipo. La sua non è l’unica lettera arrivata su questo tema, ne abbiamo pubblicate tante sul forum di roma.corriere.it Non poter girare da Gregorio VII verso Anastasio II, com’è sempre avvenuto, è un ostacolo allo scorrimento del traffico. Non sarebbe giusto un ripensamento?
pconti@corriere.it