In tilt per giorni i servizi digitali del Comune
Fermi certificati anagrafici e pagamenti a causa di un intervento sulla cyber security
«Service unavailable», servizio non disponibile. Il messaggio è apparso per giorni (da venerdì secondo le opposizioni, «dal tardo pomeriggio di lunedì» secondo Andrea Catarci, assessore all’Anagrafe) sul sito del Comune: bloccato l’accesso a tutti i sistemi che dialogano in ambiente web (non soltanto le pratiche anagrafiche, ma anche i pagamenti e il protocollo) gestiti dal dipartimento Trasformazione digitale. A causare lo stop sono state alcuni disguidi operativi sorti mentre gli esperti stavano lavorando a implementare la struttura di cyber sicurezza (lo scorso novembre l’ultimo attacco hacker con richiesta di riscatto ai portali culturali del Comune), se non fosse che «l’intervento ha mandato in tilt il sistema». Il servizio è stato in parte ripristinato dal primo pomeriggio di ieri, sebbene non fossero state ancora del tutto risolte «piccole e trascurabili criticità, in particolare sul cambio di residenza online».
La paralisi ha colpito anche Roma Servizi per la Mobilità che, per tamponare la situazione (ferme le richieste online per ottenere il permesso di sosta o il pass per la Ztl), ha consentito l’accesso senza prenotazione allo sportello in via Silvio D’Amico 38.
Nel frattempo, i cittadini hanno preso d’assalto gli uffici l’Anagrafe centrale in via Petroselli e gli sportelli municipali - mentre i dipendenti non sapevano come arginare le proteste: in alcuni casi, come per l’estratto del certificato di morte senza il quale non si possono celebrare le esequie, gli impiegati sono stati costretti a redigere i documenti a mano (identica procedura per il certificato di nascita, indispensabile per la dimissione dall’ospedale). A denunciare il blocco Antonio De Santis, consigliere M5S ed ex assessore al Personale nella giunta Raggi: «Grosse criticità e rallentamenti riguarderebbero anche gli atti di pubblicazione dei matrimoni e le registrazioni delle unioni di fatto che, peraltro, dovrebbero essere effettuate entro due giorni dalla richiesta. Non si tratta di esaminare semplicemente i problemi odierni, ma di analizzare un’infrastruttura tecnologica che fa acqua da tutte le parti». Critiche anche dal consigliere di FdI Stefano Erbaggi: «L’infrastruttura digitale del Comune è in totale default da giorni e nessuno sembra preparato a tutto questo, tantomeno capace di dare risposte».
Catarci «I dipendenti comunali hanno dovuto redigere a mano i documenti più urgenti»