Rifrazioni d’autore: quindici artisti per quindici curatori
A Palazzo Carpegna opere contemporanee in «dialogo» con gli ambienti dell’edificio
Marco Tirelli, affermato artista contemporaneo eletto presidente della antica Accademia di San Luca nel 2023, spiega l’operazione in sintesi: «L’Accademia sente vivissimo il suo ruolo di centro studi dell’antico ma considera come attuale l’intero corso della storia dell’arte e intende inserirsi sempre di più nella vivacità e nel dibattito della contemporaneità. E lo fa a pieno titolo perché da sempre la sua vocazione è essere la Casa degli Artisti».
È lo spirito con cui nacque, sotto Benedetto XIII, nel 1577 e venne poi formalmente fondata nel 1593 da Federico Zuccari. Ed è anche la chiave di lettura di una mostra innovativa come «Rifrazioni/15 curatori X 15 artisti», nata da un’idea dello stesso Tirelli con il coordinamento scientifico di Massimo Mininni, storico dell’arte e curatore, e di Barbara Reggio, curatrice interna all’Accademia.
L’arte contemporanea, con la sua capacità visionaria e analitica della realtà di oggi, dialoga con gli ambienti e le opere del seicentesco Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia dal 1934.
Qualche esempio tra i quindici possibili. Elena Bellantoni (presentata da Maria Alicata) si immedesima in Hitler con «The Banality of Evil in 22 Gestures» e cita non solo Hannah Arendt ma anche, con 22 autoritratti in un folgorante bianco/nero, le foto con cui il dittatore, ritratto da Heinrich Hoffman nel 1927, preparò la sua gestualità per i grandi discorsi. Il tutto accanto a cinque ritratti di artiste Accademiche del ’700 e dell’800.
I mille cantieri di Roma si ritrovano in «Opus est», pezzi di scavi e di archeologia contemporanea (macerie, fili) fotografati da Jacopo Benassi (presentato da Cristiana Perrella). Lo studio Toiletpaper (ovvero Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, presentati da Spazio Taverna) ha creato «Wet Fruit», opera realizzata per l’occasione, una scatola onirica con un mare in tempesta: al centro della sala troneggia uno studio in terracotta di Gian Lorenzo Bernini («Leone che si abbevera», del 1649). Paolo Icaro (presentato da Lara Conte) in «Sottosopra» ha collocato una videocamera nelle cantine del palazzo che, con uno schermo collocato nell’Archivio dell’Accademia, seguirà la crescita di una piantina di giacinto rosa. E poi le altre e gli altri, da scoprire. In calendario anche una serie di performance, «Archetipi», curata da Bartolomeo
Pietromarchi. Gli artisti invitati sono Monica Bonvicini (Venezia, 1965), alla quale si aggiunge la partecipazione di Silvia Calderoni, Anna Franceschini (Pavia, 1979), Eva e Franco Mattes (sodalizio della seconda metà degli anni Novanta), Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976).