Corriere della Sera (Roma)

Operatore del 118 muore di infarto durante il soccorso

Roberto, 59 anni, era un autista in servizio a Monteroton­do. Rocca: «Dolore profondo»

- Clarida Salvatori

È morto proprio come è vissuto: dando la vita per quella degli altri. E lasciando in stato di choc tutti i colleghi che erano con lui. Roberto aveva 59 anni ed era da anni un autista soccorrito­re dell’Ares 118.

È successo nel pomeriggio di sabato, quando un’ambulanza della postazione di Monteroton­do - dove Roberto prestava servizio - viene attivata perché in via Morosini è stato segnalato un uomo colto da un malore: si tratta di un arresto cardiaco e non c’è tempo da perdere. Il mezzo parte a sirene spiegate insieme a un’automedica e raggiunge l’indirizzo indicato per il soccorso. Ma di lì a poco accade qualcosa di inatteso: durante le manovre di rianimazio­ne sul paziente, anche l’autista del mezzo di emergenza inizia a sentirsi male. E anche lui viene colto da infarto.

Un’emergenza nell’emergenza, per la quale il 118 invia sul posto altre due ambulanze e il medico rianimator­e dell’elisoccors­o. Ma nonostante il dispiegame­nto di forze e i tentativi disperati, le condizioni dei due pazienti sono gravissime. Il loro cuore non riparte più. E così muoiono uno dopo l’altro. Roberto durante il trasporto all’ospedale di Monteroton­do. I suoi colleghi, così come i suoi genitori, sono sconvolti, non si capacitano di come fino a pochi minuti prima fosse con loro nella corsa contro il tempo per salvare un’altra vita e all’improvviso il paziente da salvare fosse diventato lui.

Sul profilo social, l’Ares 118 Lazio lo ricorda con un messaggio: «Roberto è prematuram­ente scomparso durante lo svolgiment­o del proprio lavoro. Profession­ista stimato e ben voluto da tutti i colleghi, era un autista soccorrito­re che metteva tutta la sua dedizione e profession­alità a servizio del prossimo, ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse». Sotto si leggono centinaia di pensieri e ricordi di altri soccorrito­ri. «Questa tragedia deve ricordare a ogni cittadino del Lazio quanto sacrificio gli operatori sanitari di Ares 118 mettono nel proprio lavoro, che è quello di salvare la vita degli altri. Un lavoro pieno di difficoltà che a volte non è compreso fino in fondo». Un pensiero per Roberto arriva anche dal presidente della Regione, Francesco Rocca, che ha tenuto anche la delega alla Sanità: «Notizie come queste provocano un dolore profondo. A nome mio personale e della giunta voglio esprimere le condoglian­ze più sincere alla famiglia di Roberto e alla straordina­ria comunità dell’Ares 118 regionale».

L’intervento

Roberto era accorso con l’ambulanza in via Morosini per un uomo in arresto cardiaco

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