Incroci, strisce, corsie bus: la sosta selvaggia dei van
In mezzo all’incrocio tra corso Vittorio e vicolo Cellini, in piena corsia preferenziale e sulle strisce dell’attraversamento pedonale. Ma, in bella mostra sul cruscotto, la fotocopia sbiadita del permesso Ztl come sorta di patente di impunità. Il furgone in questione consegna pesce surgelato nei ristoranti del Centro, e infatti chi lo guida ci accoglie con un «ahò, io non c’ho tempo da perdere per trovare parcheggio, e comunque gli stalli sono pochi». Qualche metro più in là, andando verso Torre Argentina all’altezza di palazzo della Cancelleria, dall’altro lato della strada una scena simile: un camioncino di una ditta di traslochi sta con due gomme sul marciapiede e le altre due nella corsia di bus e taxi, e così rimane almeno un’ora. Anche nelle viuzze tutte intorno a piazza Navona si caricano e scaricano merci senza cura di orari, stalli e divieti. Come davanti all’entrata dell’hotel Raphaël, largo Febo, un furgone si è comodamente sistemato per portare, senza ansie da disco orario, casse di detersivi e balle di carta igienica. Questo ieri, di sabato.
Mentre il Centro brulica di turisti, da Trevi al Pantheon la coda è senza soluzione di continuità. E i vigili urbani presidiano le zone più affollate: un’auto in piazza della Rotonda e una anche in piazza Navona sorvegliano che tutto fili liscio nelle isole pedonali, le stesse prese d’assalto dai furgoni nei giorni feriali, in questo «anticipo di Giubileo», come da loro stessa definizione. Tutto intorno, ma sempre in Centro, le regole hanno evidentemente valore relativo, però: camionicini e van aggirano i presidi della municipale ed effettuano le loro consegne parcheggiando come capita, augurandosi di non incontrare divise o, semmai, contando sulla loro clemenza. «Qua in piazza Navona durante la settimana è un viavai continuo di furgoni che scaricano davanti ai ristoranti, ma in effetti gli stalli sono solo tre e stanno in via San Pantaleo: impensabile obbligare i trasportatori a fare gli ultimi duecento metri di consegna col carrello a mano», spiega uno dei vigili in piazza. Le regole però dicono altro.