Oltre mille invitati al vernissage, nel foyer folla di scrittori, architetti, artisti, galleristi
È un Macro da grandi numeri quello che ha aperto i battenti l’altra sera agli oltre mille invitati al vernissage dell’attesissima mostra «Autoritratto al lavoro» dedicata, in forma antologica, all’artista romana Elisabetta Benassi. L’evento non poteva non movimentare in direzione del museo di via Nizza il mondo creativo della Capitale che si muove tra arte, fotografia, architettura, collezionismo. Nel foyer, attorno all’auditorium rosso fuoco disegnato da Odile Decq per essere il «cuore pulsante» dell’edificio, la massima concentrazione di presenze, dal direttore creativo della maison Dior Maria Grazia Chiuri alla direttrice della Gagosian Gallery Pepi Marchetti Franchi. Per il direttore artistico del Macro Luca Lo Pinto un altro bagno di folla: ecco gli scrittori Emanuele Trevi e Elena Stancanelli, i curatori Bartolomeo Pietromarchi, Anna Mattirolo, Peter Benson Miller, Ilaria Gianni, Cristiana Perrella, Maria Alicata, e poi Beatrice Bulgari (Fondazione «In Between Art Film»), il direttore del Museo delle Civiltà Andrea Viliani, l’architetto Matteo Costanzo di «Laboratorio Roma050» (iniziativa coordinata da Stefano Boeri), la direttrice dell’Accademia Tedesca Roma Julia Draganovic con Bjorn Melhus, le collezioniste Ines Musumeci Greco e Silvia Fiorucci, Giovanna Caruso Fendi (ForoF), il gallerista Mauro Nicoletti (Magazzino), la fotografa Giovanna Silva, e tantissimi artisti tra cui Paolo Canevari, Diego Perrone, Alek O., Ra di Martino, José Angelino, Lulù Nuti, Matteo Nasini, Gianni Politi, Nicola Pecoraro, Luca Vitone. Il secondo tempo dell’opening è in terrazza, dove si trasferiscono in duecento per il dinner «en plein air», sotto il cielo perfetto della primavera romana.