«La scorta di Enrico» (Berlinguer), la pièce di Telese
Lo spettacolo tratto dal libro del giornalista in scena domani, unica replica, al Teatro Brancaccio
Tradita dalla rabbia del recente gesto vandalico contro la lapide al cimitero di Prima Porta, l’attualità di una figura come quella di Enrico Berlinguer è sotto gli occhi di chi sa guardare. La scorta di Enrico. Quando i supereroi lavoravano per il Pci, versione teatrale del libro di Luca Telese pubblicato nel 2022 (Solferino Editore) arriva in piena sincronia con il presente. In 75 minuti lo spettacolo racconta la vita del leader del Pci e la sua morte nel 1984, ma anche la storia della sinistra, della sua base popolare incarnata nelle figure degli uomini della scorta, raccogliendo sia materiali d’archivio sia i racconti dei figli (Laura, la minore delle sorelle Berlinguer è moglie dell’autore). Domani lo show sarà alla Sala Umberto per un’unica replica.
Telese, cosa pensa dello sfregio alla tomba del leader del Pci?
«Penso si tratti di analfabeti funzionali che tuttavia, sebbene citrulli, sentono quanto la memoria di Berlinguer sia ancora viva. Direi più viva oggi a quarant’anni di distanza dalla morte rispetto a vent’anni fa».
Ovvero?
«Nei primi Novanta si era diffusa l’idea che lui fosse un leader carismatico, sì, ma anche un sognatore, un in-politico. Invece ora, se pensiamo alla mostra che gli è stata dedicata e al successo che ha avuto, ma anche ai temi che ha anticipato come la questione sociale, quella morale, oppure le donne e l’ambiente, ci rendiamo conto di quanto sia contemporaneo».
Racconta tutto ciò attraverso le figure della scorta.
«Perché mi è sembrata una storia da film americano, quella di un gruppo di uomini diversi che hanno condiviso giorni e notti in una comune avventura intorno a un ideale. A Francesco Freyrie, Michela Gallio e Andrea Zalone il merito di aver tratto un copione dal mio libro».
Qualcuno della scorta sarà
sul palco.
«Roberto Bertuzzi, che racconterà episodi come quello dei quattro litri di latte che Berlinguer voleva sempre comprare e del rapporto delle Br nella base di via Ronciglione».
Quale sarebbe il pubblico ideale?
«Penso a un quattordicenne come mio figlio per il quale quegli uomini facevano cose degne dei supereroi, ma anche a tutti che dimentichiamo cosa è stata quella stagione in cui a Roma si moriva anche solo per uno scambio di persona».