Quanta poesia c’è nei quartieri di Milano
Strade, ponti, fabbriche, atelier. Anche un’Isola rifugio. I luoghi simbolo della città sono rappresentati nelle tele dell’artista Marina Previtali. E raccontati, in versi, dai poeti della “linea lombarda”
Alla Galleria Previtali la pittura si mescola con le parole
Le case basse e le fabbriche abbandonate, le fabbriche abbandonate e le chiese dimenticate, le chiese dimenticate e gli atelier dei pittori all’Isola, gli atelier dei pittori all’Isola e i colori accesi di via Paolo Sarpi. E così via. Quanta poesia c’è dentro Milano. Non a caso, la cosiddetta “linea lombarda” della produzione poetica contemporanea, quella che passa da Franco Loi fino a Maurizio Cucchi, ha trovato nella città un’ispirazione variegata, composita, sempre nuova. Ma soprattutto ricca di immagini. Ecco perché è interessante l’esperimento proposto dalla Galleria Previtali arte contemporanea ( in via Lombardini): Quartieri di poesia. Una mostra con le opere dell’artista Marina Previtali e— fino alla fine dell’anno— una rassegna di poesia. Con poeti che raccontano la città. Apre giovedì 5 marzo Vivian Lamarque, con uno dei luoghi forse più simbolici: Monte Stella, quella collinetta nata e cresciuta su un cumulo di macerie. Macerie urbane della Seconda guerra mondiale. « Ho abitato vent’anni al QT8 » , dice la poetessa. « Ci trasferimmo là quando mia figlia aveva tre anni per farle vivere un’infanzia non milanese; quasi un po’ inglese; ogni casetta con giardino, orto, alberi da frutta » . Qui sono nati i versi « bambini guardate / lui è l’albero delle ciliegie / lui è il ramo più alto dell’albero delle ciliegie » . La regia è affidata a Maurizio Cucchi, milanese e sensibile agli accostamenti sine- stetici: « Credo che i poeti vedano al di là delle cose. Ecco perché in questi incontri io e gli altri cercheremo di raccontare una città che può sfuggire a un normale sguardo » . Parole in figura, insomma. L’incontro con i lettori di Cucchi è di là da venire ( a novembre) però si prefigura interessante: « Parlerò di via Bagnera » , anticipa il poeta, « perché è qui che, nel 1862, comincia la storia nera di Antonio Boggia, impiccato per aver commesso quattro omicidi. Conosciuto come il mostro della via Bagnera, Boggia è il simbolo di una umanità che si perde » . La strada inoltre ha una conformazione strana: via via più stretta, sembra infine dissolversi nel nulla. Strade, ponti, scorci. Ma anche persone: i poeti che si alterneranno negli incontri della rassegna ( le informazioni sono su galleriaprevitali. it) daranno vita a una geografia della memoria.
Si apre con Vivian Lamarque e uno dei posti forse più caratteristici: Monte Stella, la collinetta nata e cresciuta su un cumulo dimacerie
In fuga dalle facili mode. Giampiero Neri con piazzale Libia ( 23 aprile), Tiziano Rossi con Porta Vittoria ( 7 maggio), Milo De Angelis attraverserà la zona da viale Majno alla Bovisa ( 15 ottobre) e così via. « Io parlerò soprattutto di persone » , annuncia Alberto Pellegatta, che, il 12 novembre, racconterà uno dei quartieri più poetici in assoluto. « L’Isola » , continua, « è un rifugio per sensibilità diverse. Penso all’atelier del pittore Giancarlo Ossola, che dipinge fabbriche dismesse o a quello di Jonathan Guaitamacchi, con i suoi meravigliosi bianco e nero. In tanti hanno scelto quest’angolo di Milano per sfuggire alle facili mode. E in tanti sono rimasti, disegnando una topografia originale. Anche questo è poesia » .