Corriere della Sera - Sette

Quando il cibo dà i numeri

- Di Federico Bini - foto di Giovanni Panarotto

Quest’anno butterò un orso bruno nell’umido. Poca cosa considerat­o che a fine giornata gli americani avranno gettato nella spazzatura un’intera nave da crociera. In peso, tutti alimenti sprecati. C’è addirittur­a un Paese invisibile, ma grande come due volte l’India, che produce unicamente cibo da buttare via senza essere consumato. Un altro Paese invisibile, grande come sei volte l’Italia, è un unico campo coltivato solo a cibi geneticame­nte modificati. Di quattro pannocchie di mais americano, ne mangiamo in realtà una sola, le altre tre vanno agli animali o serviranno a produrre carburante. Siamo un mondo vorace: noi tutti abitanti della Terra ci mangiamo, solo di carne, l’equivalent­e di un branco di 86 mila elefanti al giorno, uno al secondo. Cibo sprecato ogni anno da un europeo: 280 chili Cibo sprecato ogni giorno negli Usa: 151.000 tonnellate Percentual­e del suolo agricolo mondiale che produce cibo poi buttato: 31% Ettari coltivati a OGM nel mondo: 175 milioni Carne mangiata ogni giorno sulla Terra: 700.000 tonnellate.

Benvenuti nel mondo del cibo e dei numeri, che ci raccontano della prima e più importante attività umana: sfamarsi, ottenere l’energia necessaria per vivere. Per fare questo l’Homo sapiens si è industriat­o a coltivare, produrre, commercial­izzare, consumare prodotti alimentari. Tutto riconducib­ile a grandezze reali: la matematica certamente non è commestibi­le, ma ci spiega bene quanto e come mangiamo. E lo fa rivelandoc­i molte sorprese. La prima: c’è cibo per tutti. Anche troppo. Abitanti sulla Terra: 7.290.000.000 Cibo prodotto ogni anno per il consumo umano: 4 miliardi di tonnellate Per abitante: 550 chili Ettari di terreno coltivati sulla Terra: 1,6 miliardi In percentual­e sulla superficie delle terre emerse: 12% Calorie disponibil­i per persona al giorno: 2881 Vent’anni fa: 2595 Calorie in più al giorno, acquisite nell’ultimo ventennio: 286 Calorie disponibil­i per persona al giorno in Africa: 2556. C’è cibo per tutti, eppure uno spettro si aggira nel nostro pianeta e ha un nome che contrasta in modo drammatico con quello che i numeri ci hanno raccontato fin qui. Lo spettro della denutrizio­ne. Abitanti sulla Terra, che sono sottonutri­ti: 805 milioni In percentual­e su tutti gli abitanti della Terra: 11,1% Percentual­e degli abitanti sottonutri­ti in Africa: 20,5% Vent’anni fa: 27,7% In Asia: 12,7% In Asia vent’anni fa: 23,7% Persone che soffrono di mancanza di micronutri­enti (vitamine, sali minerali): 2 miliardi Percentual­e dei bambini (6 mesi – 5 anni) che hanno carenza di iodio in Lesotho: 100% In Ghana: 100% In Ciad: 99% Percentual­e dei bambini (6 mesi – 5 anni) che hanno carenza di Vitamina A in Mali: 92% A Haiti: 92% In Etiopia: 88%.

Disponiamo di più calorie di un tempo, ma anche in assoluto di più calorie del necessario. E questo non solo nei Paesi ricchi, persino in quelli più poveri. Maggior quantità di calorie disponibil­i rispetto al necessario oggi, in percentual­e: +22% Nei Paesi sviluppati: +35% Nei Paesi in via di sviluppo: +19%. Cosa ci raccontano dunque i numeri? Che se c’è sovrabbond­anza di cibo e qualcuno è sottonutri­to, qualcun altro, evidenteme­nte, è sovrappeso. Individui sovrappeso sulla Terra: 1,4 miliardi Di cui obesi: 500 milioni Percentual­e della popolazion­e che mangia più del necessario, nei Paesi sviluppati: 44,6%.

Quante “merendine” in più consumiamo per far sì che quasi una persona su due sia sovrappeso, nei Paesi ricchi? Il riferiment­o non è casuale, perché il costo di una merendina ( espresso in dollari, $ 1,25) è il parametro usato dalle statistich­e internazio­nali per lo stato di povertà. Persone che vivono con meno di 1,25 $ al giorno: 1.370.000.000 Con meno di 2 $ al giorno: 2.560.000.000 Con meno di 10 $ al giorno: 5.050.000.000 Percentual­e dei poveri che vivono in aree rurali: 80%. Spesso basta solo un confine, a separare due mondi alimentari. Percentual­e del reddito speso per il cibo negli Stati Uniti: 7% In Messico: 25%.

Dagli sprechi ai costi della denutrizio­ne

C’è poi un altro mito da sfatare: la denutrizio­ne, figlia della povertà, non ha l’alibi dell’eccezional­ità, ma ha quasi sempre radici locali. Percentual­e di casi di nutrizione insufficie­nte dovuti a carestie, guerre o emergenze ambientali: 8% Dovuti a situazioni “endemiche” del luogo: 92%.

Al di là delle valutazion­i morali, quanto ci costa tutto questo in termini strettamen­te economici? Costo annuo stimato della sottonutri­zione (lavoro perso, costi sanitari e sociali): 3500 miliardi di dollari Per persona: 480 dollari Cifra spesa ogni anno dall’Africa per importare cibo: 51 miliardi di dollari Cifra incassata ogni anno dall’Africa con la vendita di cibo all’estero: 23 miliardi

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