Il senso di superiorità, antidoto al pensiero della fine
Ben occultato sotto vari strati di abilità, razionalità, consapevolezza, modestia, obiettività, furbizia, alligna in tutti (o quasi) un senso di superiorità. Chi si sente superiore per potenza economica o per promozione sociale, chi per qualità intellettuali o morali, chi per discendenza alta o per potere pubblico, chi per titoli accademici, scientifici o artistici, chi per vicinanza a Dio. C’è anche chi si sente superiore per infelicità, cattiva salute o sfortuna. E così sono molto rare le persone che non si compiacciono di quello che hanno o che sanno fare. E tutti (o quasi) volentieri esibiscono. Ma allora chiediamoci: si può vivere senza questa sensazione di superiorità? Forse no, forse è il più semplice antidoto al pensiero della fine.