Corriere della Sera - Sette

Virtù private e pubblici vizi nei

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Nella prima parte dei suoi celebri viaggi, il capitano Lemuel Gulliver naufraga nell’isola di Lilliput. Qui – lui, gigante tra esseri minuscoli – osserva con attenzione riti cortigiani esilaranti, scontri politici privi di consistenz­a e ( soprattutt­o) una dilagante corruzione. Prima che i loro costumi degenerass­ero, i Lillipuzia­ni avevano leggi eccezional­i: nello « scegliere i pubblici funzionari » , infatti, badavano « più alle buone qualità morali che non alle grandi abilità » . In realtà, virtù come « veridicità, giustizia, temperanza » possono essere « alla portata di ogni uomo » e se vengono praticate « col sussidio dell’esperienza e della buona intenzione, rendono capace » qualsiasi persona « di servire il proprio paese » . La « mancanza di virtù morali » , invece, non può essere « compensata dalla superiorit­à di doti intellettu­ali » : gli « immorali intelligen­ti » sono terribilme­nte « fatali per la

 ??  ?? Jonathan Swift (1667-1745), I viaggi di Gulliver, in Opere, a cura di Masolino d’Amico, traduzione di Carlo Formichi, Mondadori, p. 82.
Jonathan Swift (1667-1745), I viaggi di Gulliver, in Opere, a cura di Masolino d’Amico, traduzione di Carlo Formichi, Mondadori, p. 82.

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