Corriere della Sera - Sette

Protesta popolare contro la nomina del vescovo

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Non è cosa di tutti i giorni una rivolta popolare per allontanar­e un vescovo. Anzi, a Osorno, cittadina nel sud del Cile, non si era mai vista una manifestaz­ione di tale entità per nessun motivo. Almeno 700 persone si sono radunate davanti alla cattedrale per chiedere al Papa di rinunciare alla nomina di Juan Barros come nuovo vescovo della città. Il religioso è sotto accusa per i suoi legami con il sacerdote Fernando Karadima, ritenuto colpevole per molestie sessuali su ragazzini e poi sospeso dalle funzioni. Secondo alcune testimonia­nze Barros ha coperto Karadima, nonostante fosse a conoscenza dei fatti. «Non è vero», si è difeso il prelato in una lettera aperta alla popolazion­e di Osomo. «C’è stata una lunga indagine civile ed ecclesiast­ica che mi ha scagionato da ogni responsabi­lità ed escluso qualsiasi sanzione». Le gerarchie cilene lo difendono sostenendo che il Vaticano era a conoscenza dei fatti prima di effettuare la sua nomina a vescovo. E Roma non ha cambiato idea.

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