Cibi a “kmzero” anche se a migliaia di chilometri
Va bene il mangiar sano con alimenti che passano direttamente dal produttore al tavolo del consumatore. Ma i contadini del North Dakota che anni fa hanno creato il Farmers Restaurant Group per valorizzare le loro derrate portandole, senza intermediari, sui tavoli di ristoranti di classe per chi vuole mangiare sano, hanno un po’ esagerato con le distanze. Organizzati come cooperative, si sono ispirati all’esperienza degli agricoltori della Minnesota Farmers Union che avevano triplicato il loro giro d’affari vendendo direttamente ai ristoranti di Minneapolis. Solo che loro i ristoranti li hanno aperti a migliaia di chilometri di distanza, attorno alla capitale, Washington. All’inizio è stato un “bagno” per via degli alti costi di trasporto, ma poi sono arrivati due manager della Cheesecake Factory rimasti senza lavoro che, riorganizzando la logistica e la preparazione degli alimenti, hanno reso il business non solo sostenibile, ma molto redditizio. Oggi i tre ristoranti Founding Fathers di Washington, Tysons in Virginia e Rockville in Maryland fatturano 35 milioni di dollari l’anno, servendo migliaia di clienti ogni settimana. Ora si stanno allargando con il Farmers Fishers Bakers di Washington Harbour e un altro ristorante che aprirà presto a Georgetown. Non tutto, spiegano i manager, arriva dal Dakota: il miele è prodotto sui tetti, a Washington, uova e latte vengono da fattorie della costa atlantica, ma pane e pasta sono fatti col grano del Dakota mentre per i cocktail si usano whisky, gin e vodka distillati da cereali che vengono dallo Stato del Grande Nord. Contadini soddisfatti, e non solo per la vendita delle loro derrate alimentari: a farli sorridere sono anche i 2,5 milioni di dollari di profitti dei ristoranti Founding Farmers.