Corriere della Sera - Sette

Elezioni super affollate

Nascono nuovi partiti: Nós Cidadãos, Juntos Podemos e un “ex” che torna in scena

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In autunno il Portogallo andrà alle urne per le elezioni legislativ­e e quello di cui già ora si parla è il proliferar­e di nuove formazioni politiche. Un piccolo partito come Juntos Podemos, guidato dalla quarantenn­e Joana Amaral Dias, che sta ancora cercando di raccoglier­e il numero sufficient­e di firme per potersi presentare alla corsa elettorale, ma è scontato che ci riuscirà. Un altro, Nós Cidadãos, guidato dal sessantune­nne professore di filosofia Mendo Henriques, ex consulente del National Defense Institute, che di firme ne ha già raccolte abbastanza e ha annunciato la settimana scorsa di essere pronto a scendere in campo. E infine un volto già ampiamente noto, quello di Henrique Neto, imprendito­re, classe 1936, che ha ufficializ­zato la sua partecipaz­ione alle elezioni in qualità di candidato indipenden­te. Chi da posizioni più o meno di sinistra (Juntos Podemos), chi dal centrodest­ra (Nós Cidadãos, che ha simpatie monarchich­e) e chi ancora da ex membro socialista del parlamento (Neto), tutti sembrano concordi nel criticare aspramente l’operato dell’attuale governo guidato dal conservato­re Passos Coelho, l’uomo che sta portando il Paese fuori dalla crisi senza eccessivi scossoni, ma anche colui che ha messo in atto le pesanti politiche di austerity chieste dalla troika e invise alla maggior parte dei portoghesi. Proprio sul diffuso sentimento negativo verso le misure di austerità fa leva in particolar­e la formazione guidata da Joana Amaral Dias, perché le somiglianz­e con il Podemos spagnolo (e con il Movimento 5 Stelle, secondo alcuni) non si fermano al nome. Il gruppo della Dias raccoglie consensi soprattutt­o tra gli “indignados” portoghesi, anche se, a differenza del suo omologo spagnolo, la formazione della Dias non si dichiara di sinistra, ma repubblica­na e democratic­a. Il bipolarism­o, dicono quelli di Juntos Podemos, è finito. Ma la realtà, a oggi, non dà loro ragione. Nonostante i recenti scandali (vedi l’arresto dell’ex premier Socrates), i sondaggi vedono per ora in vantaggio i socialisti. Il personaggi­o che più ha contribuit­o a far salire i consensi è Antonio Costa, sindaco di Lisbona, che lo scorso settembre ha vinto le primarie e ora è il candidato premier. Se vincesse le elezioni, tuttavia, con tanti nuovi partiti che si spartirann­o i voti non è difficile ipotizzare che sarà costretto a formare una difficile coalizione.

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