Corriere della Sera - Sette

La gioventù bruciata nelle aule del Medioevo

La nascita degli atenei crea una nuova figura che gira l’Europa e scardina gli equilibri sociali: gli studenti. Dediti alla bella vita

-

contadino, il guerriero, il lavoratore, il prete e — al limite — il nullatenen­te. Lo sviluppo delle grandi università crea la figura dello studente: non contadino, né guerriero, né lavoratore, né nullatenen­te. E, senz’altro, non è prete. Quindi è un giovane senza ruolo definito, in attesa di diventare adulto. Nel XII secolo con le università si sviluppa la goliardia e si presenta per la prima volta in Occidente la categoria del giovane, capofila di quel plotone di luoghi comuni in marcia da allora nei secoli dei secoli: giovane perdigiorn­o, giovane bamboccion­e ( o sfigato), giovane inesperto, giovane maleducato, e « lei è giovane e capirà tutto crescendo » , in un frullato di paternalis­mo contro la gioventù bruciata direttamen­te proporzion­ale all’invidia per la gioventù passata. « Lo studente non studia mai di giorno. Studia solo di notte, con il lume spento » , dicono così in quel periodo: gli anziani per stigmatizz­are, i giovani

 ??  ?? Parigi e perdizione Sopra, Il cortile della Vecchia Sorbona, olio su tela del 1886, dipinto da Lansyer Emmanuel. A destra, Guerriero ubriaco e giullare di corte, di Casimiro Tomba (1857-1929).
Parigi e perdizione Sopra, Il cortile della Vecchia Sorbona, olio su tela del 1886, dipinto da Lansyer Emmanuel. A destra, Guerriero ubriaco e giullare di corte, di Casimiro Tomba (1857-1929).

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy