Corriere della Sera - Sette

Viaggio nelle vite degli italiani qualunque

Paolo Di Stefano le racconta senza pregiudizi né ideologie. Perché il nostro Paese sembra ingaglioff­irsi ma cambia soltanto

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Viaggio in Italia, nel tempo e nello spazio, Ogni altra vita di Paolo Di Stefano è la scatola nera d’un Paese che periodicam­ente precipita — per effetto d’un congenito guasto ai motori — in qualche Triangolo delle Bermude, incontro a un destino da X file. Vittima di sciagure ricorrenti, una ogni ventennio o quasi, ogni volta l’Italia torna a galla, dopo il tuffo nelle acque del mistero, trasfigura­ta ma riconoscib­ile. Non c’è un’Italia che somigli a quella che l’ha preceduta. Di Stefano, sgranando il rosario di queste biografie d’italiani comuni, le esplora tutte, ciascuna arcinota e sconosciut­a insieme. Parenti, amici, amici dei parenti, parenti degli amici: ogni storia s’inanella nell’altra, qui un venditore di uova nella Sicilia del primo dopoguerra, là una bambina maltrattat­a o una fuga nella Svizzera ( che vede negl’italiani più o meno quel che i padani avrebbero poi visto nei « baluba » ) e nella Torino ancora « signorile » dei primi Sessanta. Sono per lo più pagine commosse, alcune anche terribili, preghiere per richiamare dalle ombre il fratello morto, donne dalle vite disperate, un Sessantott­o senza gioia, i torturator­i repubblich­ini a Milano, la vittima del « nonnismo » in una caserma di paracaduti­sti, bordelli e puttane, l’assassino adolescent­e, l’orrore della tragedia mineraria di Marcinelle nel Belgio di metà anni Cinquanta ( a questa sciagura Di Stefano ha dedicato nel 2011 un altro grande libro, La Catastròfa, assolutame­nte da leggere, per quel che vale il mio consiglio, un consiglio che non di meno estendo anche a Giallo d’Avola, storia d’una faida e d’un processo per omicidio nelle campagne siciliane). Ma in trasparenz­a, dietro ogni pagina commossa o

IN LIBRERIA

OGNI ALTRA VITA. STORIA DI ITALIANI NON ILLUSTRI

Paolo Di Stefano

LA CATASTRÒFA. MARCINELLE, 8 AGOSTO 1956

Paolo Di Stefano

XGIALLO D’AVOLA Paolo Di Stefano

XITALIA A COLORI. STORIA DELLE PASSIONI POLITICHE DALLA CADUTA DEL FASCISMO A OGGI

Maurizio Ridolfi terribile, c’è l’esperienza ( o almeno la speranza, l’idea, il miraggio) del riscatto: i poveracci generano dottori, la fame e la miseria sono temporanea­mente sconfitte, e così l’ingiustizi­a, che perde la partita, almeno fino al prossimo giro. Di Stefano, per esplorare lo strano Paese di cui siamo ( non sembra vero) gli abitanti, sale in aereo, prende il treno, intervista questo e quello, interroga la propria memoria, legge i diari lasciati nei cassetti dagl’italiani qualsiasi, sfoglia vecchi album di fotografie e vecchie annate di giornale. È un’Italia che sembra peggiorare e ingaglioff­irsi via via, ma naturalmen­te non è così: cambia soltanto. Siamo passati dall’Italia in cui si mangiava pane e cipolle e s’inneggiava ai Dieci Milioni di Baionette o alle Madonne Pellegrine all’Italia del jumping e dei tweet di Matteo Renzi. Come nei racconti di Sebastiano Vassalli, altro devoto dell’Italia vera e senza fronzoli, una tradizione va, un’altra viene.

Benedetti dal boom. È un viaggio attraverso le vite degl’italiani qualunque che Paolo Di Stefano affronta senza bagagli sociologic­i. Non ha chiavi di lettura nel tascapane. Mai una massima da cioccolati­no metafisico. Niente politica, ideologia zero. Ogni altra vita è un libro celibe, come le macchine dei surrealist­i: non ha uno scopo da assolvere, né retropensi­eri, niente nostalgia, appena qualche rimpianto e dolore segreto, e per il resto storie da raccontare. Storie in cui ci specchiamo, per averle vissute tutte, dalla prima all’ultima. Se non quelle, altre perfettame­nte identiche: nonni miserabili, genitori benedetti dal boom, la scuola di massa, figli belli e ribelli, l’impegno politico, l’età adulta, l’amore e la morte.

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