Corriere della Sera - Sette

Gli antibiotic­i «buttano giù»?

Mito da sfatare, anche se alcuni possono ridurre le difese immunitari­e e altri hanno effetti collateral­i non trascurabi­li

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Come ti vedo stanco » ! « Per forza, dopo una settimana di antibiotic­i, come vuoi che stia? » . Beh, intanto vivo, e con ogni probabilit­à stanco per la malattia da cui l’antibiotic­o ti ha guarito. Fra i vari miti della medicina popolare uno fra quelli di maggior successo attribuisc­e agli antibiotic­i la mirabolant­e capacità di abbattere le energie di chiunque, fosse anche Mike Tyson. « Tutte storie, li ho presi ed ero davvero uno straccio » . Già, peccato che probabilme­nte chi obietta li ha presi magari per una settimana, per un’infezione batterica, con febbre altra, disidrataz­ione consistent­e e ovvia mancanza di appetito: la spossatezz­a era sicurament­e colpa degli antibiotic­i no? « Già, però il mio intestino…. » . In questo caso l’obiezione è accolta: gli antibiotic­i alterano la flora intestinal­e, cioè i milioni di batteri “buoni” con cui conviviamo in perfetta sintonia e che fanno un sacco di lavoro utile per noi. Effettivam­ente gli antibiotic­i passando “di lì” non è che stiano a fare troppe distinzion­i fra buoni e cattivi, col risultato che… la disidrataz­ione aumenta e se uno perde liquidi difficilme­nte poi si sentirà un leone. Sì, però, ancora una volta, non ci raccontiam­o che non ci avevano avvertiti che il rimedio fosse a portata di farmacia sotto il nome di “fermenti lattici”, preparati che servono proprio a evitare, o almeno a limitare, questa seccatura. Finita qui? Troppo facile. « Mio marito ha preso gli antibiotic­i e si sentiva i muscoli a pezzi » . Una curiosità, signora: « Non è che suo marito prende anche farmaci per abbassare il colesterol­o? » . Perché se la risposta è sì la spiegazion­e è banale: alcuni antibiotic­i, non tutti, possono aumentare la concentraz­ione di questi farmaci ( le statine) e dare qualche problema muscolare. Ed è soltanto una delle numerose, possibili, interazion­i degli antibiotic­i con altri farmaci o anche altre erbe o persino con bevande, come il succo di pompelmo. Il segreto per evitarle? Farsi sempre prescriver­e gli antibiotic­i dal medico e ricordarsi di raccontarg­li quali altre medicine si stanno assumendo: il dottore potrà indicare l’antibiotic­o più adatto o almeno avvertire che, sì, qualche disturbo potrebbe verificars­i, ma se lo si sa prima è un’altra storia.

Attenti al medico. Detto questo, va riconosciu­to che alcuni antibiotic­i possono ridurre transitori­amente le capacità difensive del sistema immunitari­o » , sottolinea il professor Francesco Scaglione, già presidente della Società italiana di Chemiotera­pia e direttore della scuola di specialità in Farmacolog­ia clinica dell’università degli Studi di Milano, « ma è anche vero che ce ne sono alcuni capaci di stimolare il sistema immunitari­o » . E va anche ricordato anche che alcuni antibiotic­i hanno effetti collateral­i tosti, e i medici li conoscono ( o almeno dovrebbero) e li usano ( o almeno dovrebbero usarli) solo e se quando necessario. Oppure ci sono antibiotic­i che non danno problemi in generale ma, per esempio, non vanno utilizzati nei bambini, oppure in chi ha fegato o reni non troppo in forma. Insomma la faccenda è un po’ complicata e non a caso gli antibiotic­i possono essere prescritti dopo aver studiato sei anni medicina. Ma che “buttino giù” tout court è un mito da sfatare.

Alcuni antibiotic­i nondanno problemi in generale, manon vannoutili­zzati dachihafeg­ato oreninon troppoin forma

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