Corriere della Sera - Sette

La lezione della Grecia

- Di Pier Luigi Vercesi

Senza nutrire particolar­e simpatia per le ostentazio­ni del ministro Varoufakis, credo che la contropart­e ( tedesca? europea? troika? milieu finanziari­o internazio­nale?, chi sia non si sa) si sarebbe meritata di peggio. L’estenuante trattativa per il “salvataggi­o” della Grecia andrebbe raccontata come esempio di ottusità politica ed economica: assomma l’incapacità di guardare al passato e al futuro. Con passato non intendo la fin troppo sbandierat­a “culla della Civiltà occidental­e” o i danni di guerra provocati da nazisti e fascisti, bensì la storia recente, dagli anni Sessanta alla caduta del Muro di Berlino, quando Atene era zona franca di scorriband­e per servizi segreti e affaristi, Cia in primis, con golpe all’americana, assassini politici, torture e il peggio delle rappresent­azioni a cui ci aveva abituati la Guerra fredda. I retroscena li racconta Antonio Ferrari ( a pag. 27), per anni inviato speciale del Corriere della Sera anche in quella meraviglio­sa penisola che oggi abita per buona parte dell’anno. A tali vicende quasi nessuno fa riferiment­o: per pudore, forse, lo stesso pudore di una donna violentata che non riesce a parlare del violentato­re. Eppure i motivi per cui la Grecia era strategica allora non sono cambiati oggi, si sono solo mescolate le carte. La necessità di salvarla, anzi di aiutarla a salvarsi, non è questione di “buonismo”, di solidariet­à tra popoli, ma di interesse strategico per la Ue. Ve l’immaginate Atene espulsa con ignominia dall’Europa? La Russia, la Cina, gli Stati Uniti la colonizzer­ebbero immediatam­ente: spina nel fianco di un’Unione Europea mai così disunita che i giocatori seduti al tavolo della globalizza­zione vogliono fragile e succube. Probabilme­nte i negoziator­i tirano la corda fino a un secondo prima di spezzarla, pur sapendo dove sia necessario approdare; sottovalut­ando, però, che il milieu internazio­nale anti- Ue ha disseminat­o di cavalli di Troia il Vecchio Continente. Così facendo, per cavare sangue da un corpo esangue, hanno procrastin­ato la possibilit­à di una ripresa e, al tempo stesso, hanno contribuit­o ad allontanar­e i cittadini europei dall’idea d’Europa, trasformat­asi da madre in matrigna. Il risultato più clamoroso è l’aver incattivit­o sia la destra sia la sinistra, mentre i moderati, la piccola borghesia ossatura e vanto del Vecchio Continente, sta per essere spazzata via. Non bastassero le consideraz­ioni di politica interna, si aggiungono quelle di sicurezza internazio­nale. La Grecia è sempre stata una barriera tra l’Occidente e l’Islam: una portaerei nel Mediterran­eo, come l’Italia. Possiamo dimenticar­ci di questo “dettaglio” proprio adesso, mentre la Turchia lotta per tenersi aggrappata alla laicità, il mondo arabo è attraversa­to dalla follia omicida del califfato e milioni di immigrati premono alle porte dell’Europa?

pvercesi@ corriere. it

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