Santiago de Cuba si rifà il look
L’occasione sono i 500 anni dalla sua nascita. Che coincidono con il Carnevale
Sarà un carnevale molto particolare quest’anno quello di Perché ( oltre alle sfilate, ai carri allegorici, alle gare tra carrozze, al carnevale acquatico e a quello dei bambini) a luglio la città festeggia, a modo suo ovvero rifacendosi il look, i 500 anni della sua fondazione. Fervono i restauri: lavori in corso alla all’antica alla ( il futuro museo delle Arti decorative), allo storico alla piazza del mercato, al lungomare e alla strada turistica che abbraccerà tutta la baia. Ma chi volesse ripercorrere in una sola occhiata il mezzo millennio di storia cittadina può fermarsi a
Una piazza che è il rias-
Plaza de Armas, Cattedrale, Casa de Cultura
sunto architettonico di Santiago: il ‘ 500 sta a ovest, nella bella casa del conquistadores spagnolo Diego Velasquez, considerata il più antico edificio di Cuba con il suo patio in stile mudejar e gli arredi d’epoca; il ‘ 700 a sud, riassunto nell’imponente facciata neoclassica della dichiarata monumento nazionale; a est gli Anni 20, ben conservati nell’Hotel
dove tutto è ancora come all’epoca dell’apertura quando lo scrittore inglese Graham Greene lo descrisse nel suo romanzo Il nostro agente all’Avana, un posto « di vere spie, di veri informatori della polizia e di veri agenti dei ribelli » ( hotelcasagranda. com, doppia da 80 euro); a nord gli Anni 50, ospiti dell’Ayuntamiento, il municipio
granda
NELLA CULLA DEL BOLERO
Catedral de l’Asuncion,
Casa-
Impossibile lasciare Santiago senza passare da la Casa de la Trova, vera e propria istituzione, trattata alla stregua di un monumento nazionale, dove si comincia a suonare dopo le quattro del pomeriggio e si va avanti fino a notte fonda. Inaugurata nel 1908 — si dice che qui Pepe Sanchez abbia eseguito il suo primo bolero — oggi ospita i migliori artisti cubani, che l’hanno scelta spesso per registrare i loro concerti. bianco e azzurro eretto a metà del Novecento in stile neocoloniale. A un centinaio di metri da c’è la scalinata di una cascata di ripidi gradini fatta costruire da Emilio Bacardi ai primi del ‘ 900, che precipita nel quartiere popolare di Tivoli, dove convivono giamaicani, portoricani, arabi e i discendenti della colonia di francesi arrivati qui da Haiti nel ‘ 700. Il Rinascimento è andato fuori città, a una decina di chilometri dal centro. Arroccato sulle scogliere proprio all’imbocco della il
costruito nel ‘ 600 per difendere la città dai pirati, fu disegnato, secondo i principi dell’architettura rinascimentale, su progetto dell’italiano Giovan Battista Antonelli. Una ridda di scale, camminatoi, ponti levatoi, casematte e piazze protette
Morro,
Parque Cespedes Padre Pico,
baia di Santiago,