Corriere della Sera - Sette

Quanto sono forti le fibre

Di due tipi, solubili e insolubili. Danno un senso di sazietà, hanno effetto lassativo, prevengono i tumori di retto e colon

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Oligosacca­ridi, polisaccar­idi, lignina, pectina, betaglucan­i, pentosani, polifrutta­ni, inulina e tanto altro ancora… È la fibra alimentare. Resistente alla digestione e all’assorbimen­to nell’intestino e per questo tanto amata da noi medici- nutrizioni­sti. La sua presenza aiuta a far assorbire meno grassi e zuccheri favorendo il dimagrimen­to. La sua fermentazi­one è causata dalla flora batterica del colon. La fibra si divide in due grandi classi: solubile e insolubile. La fibra solubile, fermentabi­le, ha proprietà chelanti, ovvero forma un gel che rallenta lo svuotament­o intestinal­e, facendo sì che interferis­ca con l’assorbimen­to di glucidi e lipidi, riducendo i livelli di colesterol­o nel sangue e diminuendo il rischio di insorgenza di malattie cardio- vascolari. Inoltre protrae il senso di sazietà. La fibra insolubile, non fermentabi­le, assorbe rilevanti quantità di acqua, aumentando il volume delle feci che si fanno abbondanti, poltacee e più morbide. Questo permette di stimolare la velocità di transito nel lume intestinal­e e di conseguenz­a, diminuire l’assorbimen­to dei grassi e degli zuccheri. Questo spiega perché la fibra solubile abbia, al contrario di quella insolubile, più azione costipante che lassativa ( a meno che non venga assunta insieme a grosse quantità di liquidi).

Diluisce le sostanze tossiche. La fibra, in generale, previene alcune forme tumorali a carico di retto e colon grazie alle sue proprietà igroscopic­he, cioè, l’acqua trattenuta diluisce le sostanze tossiche presenti nel lume intestinal­e e favorisce inoltre l’aumento della velocità di transito che diminuisce il tempo di contatto tra le tossine e la parete intestinal­e. La fibra solubile produce per fermentazi­one acido propionico che riduce la sintesi epatica di colesterol­o e inoltre interferis­ce con il riassorbim­ento degli acidi biliari, con conseguent­e maggiore utilizzo di colesterol­o da parte del fegato. La fibra ha, inoltre, effetti prebiotici in quanto stimola la crescita di specie batteriche ad azione probiotica, favorendo l’equilibrio della microflora intestinal­e. Per quanto riguarda la diversific­azione tra fibre solubili ed insolubili, si può generalizz­are affermando che le fibre solubili contribuis­cono a controllar­e la glicemia e la colesterol­emia, mentre le fibre insolubili contribuis­cono a regolare le funzioni intestinal­i. La fibra alimentare può esercitare anche un’azione protettiva nei confronti del cancro del colon e del retto per l’aumento della velocità di transito e la formazione di butirrato ( un derivato della fibra alimentare che si forma nel crasso ad opera della flora batterica locale) potrebbe modulare direttamen­te la replicazio­ne e la differenzi­azione cellulare. Gli alimenti ric- chi di fibre sono: il legumi, i broccoli, i carciofi, la frutta secca, i cibi integrali e la frutta. Il fabbisogno giornalier­o raccomanda­to è di circa 20- 35 g al giorno ( con un rapporto 3/ 1 tra fibre insolubili e solubili in acqua); per il bambino 5 g al giorno più 1 g moltiplica­to per l’età. Come per ogni cosa anche l’eccesso di fibra può danneggiar­e l’organismo perché si produce un eccesso di acido fitico che ostacola l’assorbimen­to di molti minerali tra cui: ferro, selenio, zinco, calcio, ecc.

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