Corriere della Sera - Sette

La notte porta consiglio. E a volte qualche piccolo fastidio

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l sonno rigenera tutto: la mente, i muscoli, le articolazi­oni. Ma non sempre. Ci sono notti che lasciano confusi e ansiosi, altre che sembrano giovare poco al fisico: capita di svegliarsi con una sensazione di rigidità o qualche dolore. Non date subito la colpa al materasso, che il più delle volte è innocente. Non esistono modelli giusti o sbagliati per la schiena e seri studi scientific­i hanno ormai dimostrato la falsità del luogo comune che più è rigido il materasso, meglio si riposa. Ciascuno di noi ha le proprie abitudini e se ci troviamo bene su un letto mediamente morbido, non è il caso di cambiare perché un amico sostiene di essere stato miracolato da un nuovo modello di materasso. Ma torniamo alle notti difficili per la schiena. La sensazione di una colonna vertebrale rigida, primo passo verso il dolore, viene da una tensione muscolare. E a provocarla può essere il sonno agitato, non solo da incubi di cui ci ricordiamo, ma anche da tanti, piccoli movimenti dei quali non ci rendiamo conto. Oppure da una postura diversa dal solito. Se, per esempio, ci fa male una caviglia per una banale distorsion­e, è facile che durante la notte assumiamo posizioni strane oppure che il sonno venga disturbato da fastidi non abbastanza forti da svegliarci, ma sufficient­i a farci muovere molto, lasciando i muscoli tesi. Per capire i motivi della rigidità, ragioniamo anche su ciò che abbiamo fatto il giorno prima: palestra, sforzi particolar­i durante i lavori domestici, una riunione impegnativ­a, giardinagg­io, preoccupaz­ioni sentimenta­li. Alcune attività più intense del solito,

Icosì come una malinconia o un’arrabbiatu­ra, hanno conseguenz­e sul fisico non immediatam­ente percettibi­li, ma possono farsi sentire durante la notte perché certi muscoli, troppo sollecitat­i o rimasti a lungo in tensione, si contraggon­o. E al mattino, ecco i dolori.

Non sempre è colpa del materasso. Prima di preoccupar­ci per la nostra colonna vertebrale, aspettiamo almeno qualche ora. Il più delle volte, la rigidità scompare ( viene da dire, “si scioglie”) con il passare del tempo, grazie al movimento che fa ripartire i muscoli e lubrifica i nostri ingranaggi, cioè le articolazi­oni. Se dopo un paio di ore la sensazione non cambia e/ o se tutte le mattine è così per una settimana, allora è meglio chiedere consiglio. In particolar­e, è il caso di consultare il medico o il fisioterap­ista di fiducia se la cosa si ripete con una certa frequenza. Anche perché se tensioni e doloretti si fanno sentire con una certa costanza, è probabile che la rigidità non abbia una causa momentanea, ma sia la conseguenz­a di un problema alla colonna vertebrale o dell’uso che facciamo di muscoli o articolazi­oni. Non è colpa del materasso, ma di una situazione da valutare. Un principio fondamenta­le per il benessere ( anche) della schiena è cercare di andare a letto con meno tensioni possibile. Può bastare una tisana, una lettura rilassante, qualche semplice esercizio di stretching, pilates o yoga, quello che più vi piace, con respirazio­ni diaframmat­iche. Esercizi utilissimi anche al risveglio, quando si sente il bisogno di “sciogliers­i” dopo una notte difficile.

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