Il regno degli al Saud si sta svegliando
Il nuovo re dell’Arabia Saudita ha cominciato una trasformazione di grande portata. Perché non è disposto a perdere la storica egemonia nella regione
k, l’Iran. Ok l’impegno per evitare che si doti di armi nucleari. Non c’è solo l’Iran, però, a segnalare il movimento delle “potenze” del Medio Oriente. Lo scacchiere un tempo considerato decisivo per l’energia nel sottosuolo, oggi lo è soprattutto per motivi politici, religiosi e di terrorismo. Bene: nella regione, l’Arabia Saudita, l’apparente sonnolento regno del petrolio e dei custodi delle Due Sacre Moschee ( Mecca e Medina), ha iniziato una trasformazione destinata a rivelarsi di enorme portata. Il nuovo re, Salman Bin Abdulaziz al Saud, è al potere da sei mesi e ha già messo il suo marchio sul futuro del Paese. Innanzitutto, ha fatto sapere al mondo— a cominciare dai vicini iraniani, nemici storici — che il ruolo di potenza regionale, finora giocato dal regno in modo discreto, d’ora in poi sarà esplicito e di grande rilievo. In Egitto appoggia i militari al potere. In Iraq, Siria e Libia sostiene gruppi armati sul terreno. In Yemen, vicino di casa, è intervenuto direttamente contro le milizie filoiraniane. L’equilibrio della zona si è rotto, con l’emergere di Teheran come forza che esercita una grande influenza regionale, dall’Iraq al Libano, attraverso il sostegno a gruppi armati di tendenza sciita. Il messaggio è che l’Arabia non è disposta a perdere la storica egemonia nella regione.
OIl giorno stesso in cui è stato nominato, lo scorso 23 gennaio, il nuovo sovrano ha licenziato alcuni membri dello staff reale del predecessore Abdullah. In poche settimane ha cambiato una serie di ministri. E in tre mesi ha riallineato la linea di successione, con la promozione di una nuova generazione nel ruolo di principi della corona: al primo posto suo nipote Muhammad bin Nayef, 55 anni, e, soprattutto, al secondo il suo scalpitante figlio, Mohammed bin Salman, trentenne, che occupa posizioni chiave in politica ( Difesa e Sicurezza) e in economia ( guida il Consiglio Economico Supremo, che controlla petrolio e petrodollari).
DONNE & ECONOMIA. Forse ancora più importante, però, è quanto sta succedendo nella società. Dal 2011, alle donne è stato permesso di entrare nel sistema economico. Non più solo come commesse, insegnanti, medici, impiegate. Ma in posti sempre più rilevanti delle imprese e dello Stato. Le restrizioni nei confronti delle donne e della loro libertà di movimento sono ancora insopportabili e il cambiamento per ora lento. Ma la trasformazione dell’Arabia Saudita è iniziata anche qui. Il vecchio regno degli al Saud si sta svegliando.
@ danilotaino