Corriere della Sera - Sette

Nel tempio del cosciotto. Festa tripla e degustazio­ni a Carpegna. Poi un tuffo al parco naturale nei luoghi dell’anima di Tonino Guerra

- Prosciutti­ficio Carpegna delle meridiane, Parco natu- Porta Malatesta, la Strada

appena un grumo di case, qualche aristocrat­ico palazzo e un castello- fortezza nel cuore del Montefeltr­o. Eppure, il paesino di è una celebrità. Golosa. La fama la deve al fatto d’aver dato i natali a un prosciutto dop conosciuto fin dal 1400, il crudo di Carpegna. Dolce, dalla consistenz­a pastosa, è prodotto in due varianti: San Leo, morbido e delicato e La Ghianda, più intenso e aromatico. Al pregiato cosciotto, Carpegna dedica una festa di tre giorni, a partire dal 18 luglio, con musica, spettacoli e degustazio­ni. Numerosi stand proporrann­o menu a base del dolce dop e il 20 luglio si cimenteran­no ai fornelli i cuochi stellati di tutte le Marche ( la carta avrà come protagonis­ta sempre lui, il celebre crudo locale). In calendario anche visite guidate al

( carpegna. com), indiscusso tempio del cosciotto, dove si può acquistarl­o nelle varietà San Leo, La Ghian-

Èda e Montefeltr­o, aromatizza­to con pepe e spezie macerate in vino bianco Verdicchio. Alle spalle di Carpegna si allarga il e una ridda di boschi, massicci calcarei, calanchi, macchie di orchidee selvatiche, ginestre e fiordalisi montani dove vivono caprioli, cinghiali, fagiani e gufi reali. Tra i comuni del parco merita una sosta Qui, accanto ad antichi monumenti come la cattedrale cinquecent­esca e la duecentesc­a ci sono i Luoghi dell’anima di Tonino Guerra. Come l’Orto dove sono rinati alberi quasi spariti ( il giuggiolo, il fico verdino, il melo limoncello),

sette opere d’arte che rappresent­ano i modi in cui nei secoli si è misurato il tempo, e il

una collezione di statuine che un tempo ornavano le cappelle votive.

Pennabilli.

dei frutti dimenticat­i

Rifugio delle Madonne abbandonat­e,

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