Bourgeois e Picasso, una miscela esplosiva
A Malaga, nel museo dedicato al grande Pablo, la mostra di questa rivoluzionaria artista che scavò nell’inconscio
l grande ragno è arrivato anche qui, occupandotuttoil patio delMuseoPicasso diMalaga, la cittadina andalusa che si sta caratterizzando sempre più per la forte presenza di arte sia con il nuovo satellite del Centre Pompidou che con il museo Carmen Thyssen ( incentrato sulla pittura spagnola specie dell’Ottocento) che presenta una godibilissima esposizione, Summer days ( fino al 6/ 09), con tutte le declinazioni balneari del caso ( Sorolla e Hopper tra gli esempi più alti). Louise Bourgeois ha affidato alle esili zampe dell’aracnideMaman ( 1999), quella drammaticità che Picasso
Iha trovato nel toro e nel Minotauro. Benché questa mostra si presenti come un’unità autonoma, il confronto con le opere del maestro di Malaga sorge spontaneo, quando si visita la collezione del museo. Specie quando la raffigurazione del corpo diventa centrale sia nell’opera di Louise che di Pablo i quali, ciascuno a proprio modo, hanno sovvertito quelle regole anatomiche, estetiche, figurative facendo di entrambi due protagonisti indiscussi dell’arte del XX e XXI secolo. Anche se Louise, campata quasi cent’anni, ha dovuto attendere molto tempo prima che la sua grandezza fosse riconosciuta. Non vi è dubbio che i due artisti abbiano agito nella più grande libertà anche nell’uso delle materie, la Bourgeois addirittura utilizzando i propri vestiti dismessi ( o quelli di madre e padre, la cui figura tanto la tormentò) come modelli per le proprie sculture, per esempio quei maglioni della serie Echo. E se Picasso si è spesso concentrato sulla moltiplicazione delle teste, degli occhi, dei nasi, la Bourgeois ha, invece, caricato alcune sue sculture di una serie di mammelloni, come se avesse guardato all’Artemide efesia, magnifica statua del Museo archeologico di Napoli. Così anche per quel costume in lattice, utilizzato per la sua performan-