Per restare vivi, puntiamo sulla solidarietà
Nei suoi Pensieri, Montesquieu ci ricorda che nella scala delle priorità – noi stessi, la famiglia, la patria, l’Europa – quella di appartenere al « genere umano » è senza dubbio la più importante: « Se conoscessi una cosa utile alla mia nazione che però fosse deleteria per un’altra, non la proporrei al mio principe, poiché, prima di essere francese,
‘‘ « Se fossi a conoscenza di qualcosa che mi fosse utile, ma risultasse pregiudizievole per la mia famiglia, lo scaccerei dalla mia mente. Se conoscessi qualcosa di utile alla mia famiglia, ma non alla mia patria, cercherei di dimenticarlo. Se conoscessi qualcosa di utile alla mia patria, ma dannoso all’Europa, oppure
’’ di utile all’Europa e pregiudizievole per il genere umano, lo considererei un delitto » .
sono un uomo ( o meglio) perché sono necessariamente un uomo, mentre sono francese solo per caso » . In un momento così difficile per la vita politica dell’Europa, queste massime smascherano la meschinità di un parlamento europeo dove la solidarietà viene messa ogni giorno sotto i piedi dagli interessi specifici di questa o quella nazione. Ci sono voluti migliaia di morti nel Mediterraneo per far capire che il drammatico fronte dei migranti alla ricerca della dignità umana non è un problema esclusivamente italiano. Così come la delicata questione della ristrutturazione del debito greco non è solo un problema della Grecia: è possibile immaginare la ripresa di Paesi disastrati ( per colpa della “crisi”, ma soprattutto di una classe politica corrotta) che con i soldi ricevuti in prestito dall’Europa possono solo pagare gli interessi alle banche destinando briciole al rilancio delle attività produttive? La politica fondata sull’esclusivo interesse del singolo Stato non produce buoni risultati. Né sul piano economico, né su quello sociale. Proliferano vecchi e nuovi partiti che, approfittando della diffusa sofferenza, fomentano intollerabili forme di egoismi e di razzismi per soddisfare momentanee ambizioni elettoralistiche. Se l’Europa non percorrerà la strada della solidarietà, in nome dell’interesse comune, sarà difficile immaginare un futuro per il vecchio Continente.