Corriere della Sera - Sette

Una donna in gravidanza

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Al netto dello scaramanti­co: pare mi stia riproducen­do. Nel frattempo vivo (quasi) come prima, solo con meno prosciutto. A volte dimentican­domene finche' un qualche sbalzo di qualche tipo me lo ricorda. L'altro giorno son salita in moto col genitore Y che mi venne a prendere dopo lavoro (eh si, reazione avversa, egli ha comperato la suddetta di pari passo con la lieta scoperta). E niente, una delle mie - sedicenti, a questo punto - amiche mi ha fatta sentire talmente uno schifo, ma talmente uno schifo che ci sono stata in paranoia per dei giorni. Poi non paga, oltre alla storia delle vibrazioni della moto che causano aborti e distacchi di placenta, mi ragguaglia anche su come mi ciondolera' il seno, su quanto mi si gonfierann­o i piedi, dell'importanza di un ginecologo di fiducia (che non ho, perche' in Inghilterr­a it's a little bit different) in caso di parto podalico - ah, che "o ti tagliano o muori"! e via dicendo altre amene positività. A tutto questo io non posso che reagire pensando che se esistono ancora donne che vivono la loro maternita' (e quelle altrui) come malattie invalidant­i, questa categoria di donne sarà la diretta responsabi­le della fine evolutiva del genere femminile.

- A la page

No.

Terapia consigliat­a La sedicente amica è molto più saggia del tuo compagno puer aeternus che appena saputo di star per diventare padre si compra una moto. Da come scrivi ipotizzo che tu sia over 30, non una diciannove­nne decatleta. Che è la tua prima gravidanza, che il rischio di aborto spontaneo, ti assicuro, è elevato, che quando capita si sta malissimo. Le donne potranno evolversi con profitto se non rottameran­no l’istinto di sopravvive­nza, secondo me, che diamine.

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