A settant’anni dalla bomba, nella città rinata. Dove il ricordo è racchiuso in una cupola e i giardini sono opere d’arte
Sei agosto 1945, ore 8,16 e 8 secondi: il bombardiere americano Enola Gay sgancia su Hiroshima la prima bomba atomica usata in un conflitto. Un disastro storico che provocò oltre 70 mila morti subito ( molti, molti di più moriranno negli anni successivi) e fece fare all’umanità un salto nel buio. A settant’anni di distanza, la città ricorda l’evento sottovoce, com’è nell’indole e nella cultura dei giapponesi. Ma a perenne memoria rimangono alcuni monumenti. A 15 minuti di tram dalla stazione c’è il Parco della Pace che comprende l’omonimo museo ( raccolta di foto, oggetti, plastici, filmati di prima e dopo l’esplosione), il Ceno
tafio del Memoriale costruito dall’architetto Kenzo Tange ( elenca i nomi delle le vittime, celebrate dallo storico epitaffio « Possano le anime qui riposare in pace, perché l’inferno non sia ripetuto » ) . Da vedere, sempre qui, la Cupola della bomba atomica: l’ordigno distrusse tutta la città, ora completamente ricostruita, tranne questo palazzo diventato Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Tappe d’obbligo in città il Museo d’Arte Contemporanea, situato nel parco di
Hiyajima, una collina piantata a ciliegi, che espone opere di artisti posteriori alla Seconda guerra mondiale, giapponesi e stranieri ( hiroshima- moka. jp, da non perdere l’opera la Bomba atomica di Iri Makuri e Toshi restaurata per l’anniversario), il giardino Shukkeien ( foto), quattro ettari progettati nel 1620 dal signore della regione Nagaakira Asano e il vicino Castello detto anche “Rijo” costruito nel XVI secolo, distrutto nel ’ 45, e ricostruito identico nel ’ 58. Da qui i visitatori possono godere di una splendida vista sul porto e sull’isola di Miyajima. Mikrotour organizza un viaggio di 14 giorni lungo tutto il Giappone con tappe a Hiroshima, Osaka, Kyoto, Kanazawa, Shirakawago e Takayama ( mikrotour. com/ it, quote da 2.930 euro).