Corriere della Sera - Sette

La sindrome di Jospin

Il leader socialista non era “abbastanza di sinistra” e fu eliminato da Le Pen. L’alternativ­a a Renzi non è Civati; è Salvini

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Renzi avrebbe fatto meglio a cominciare la sua riforma fiscale dalle tasse sul lavoro e sulle imprese, anziché dalla tassa sulla prima casa: in questo momento la priorità è creare lavoro, che in Italia è tassato moltissimo pur essendo un bene sempre più scarso e quindi prezioso. Ma la mossa sull’Imu o come si chiama adesso era indispensa­bile — ovviamente se sarà seguita dai fatti — per recuperare fiducia e consenso: fattori senza i quali nessun governo può andare avanti.

Attorno a Renzi, o meglio contro di lui, si sono creati contempora­neamente due curiosi fenomeni. Uno greco: il fronte anti- euro che va da Vendola a Salvini passando attraverso Fassina, Grillo e i falchi di Forza Italia, compatti nel sostenere il No di Atene; seguito però dalle bastonate di Berlino e di Bruxelles. E uno francese. Tira un’aria tipo Parigi 2002. Ricordate? Dopo cinque anni di governo Jospin, giudicato non abbastanza di sinistra, la Gauche si divise tra chi votava il postino trotzkista Besancenot, la rivoluzion­aria Arlette Laguiller, il sovranista Chevènemen­t. Il risultato fu che Jospin venne eliminato al primo turno, e passò Le Pen. Al ballottagg­io la sinistra francese fece atto di contrizion­e e non fece mancare un solo voto a Chirac; ma ormai era tardi. Forse alla sinistra italiana non è chiaro che dopo Renzi non ci sono Fassina o Landini o Civati; c’è Salvini. Con gli immigrati da deportare nell’isola deserta ( ma quale?) e il testatico thatcheria­no, l’aliquota unica per ricchi e poveri. In realtà, la tassa sulla prima casa, in cui si abita e che quindi non dà reddito, è iniqua e va abolita. Si può dire che era meglio cominciare dal lavoro; ma opporsi è un po’ ridicolo.

NoLa foto dei turisti stranieri che fanno il bagno indisturba­ti nella fontana del Bernini in piazza Navona è l’ennesima conferma del disprezzo con cui molti ospiti trattano l’Italia e gli italiani. Ma la colpa non è ( solo) loro; è anche nostra, che glielo permettiam­o.

NoA proposito del disastro dei trasporti: dovendo andare da Roma a Milano in macchina, ho avuto la cattiva idea di viaggiare di notte, nell’illusione di evitare il traffico. Tutti in coda a passo d’uomo alle 2 del mattino, in un’unica corsia, tra Firenze e Bologna. I cartelli informano che si sta costruendo la variante di valico, la stessa di cui sentiamo parlare da quando eravamo bambini. I soldi del pedaggio però se li sono presi tutti.

SìFrancesc­o Di Frischia ha già raccontato su Sette la meraviglia del parco marino delle isole Egadi, una delle cose di cui possiamo essere orgogliosi come italiani e come amanti della Sicilia. Ora il parco, diretto da Stefano Donati, ha aperto un pronto soccorso per le tartarughe: un’idea che farà bene al turismo. Ma la cosa più importante è che il parco dà lavoro a laureati in biologia, archeologi­a, pure in ingegneria che altrimenti sarebbero costretti a lasciare le loro isole.

SìA proposito di fuga dei cervelli, segnalo Emergency exit, il documentar­io di Brunella Filì presentato all’Europarlam­ento e premiato in vari festival: racconta storie di “ordinaria separazion­e” dall’Italia di ragazzi tra i 22 e i 35 anni. È positivo fare esperienza all’estero, imparare l’inglese, prepararsi a competere nel mondo globale; ma l’Italia deve attrezzars­i per consentire a chi lo desidera di poter tornare. Altrimenti regaliamo all’estero talenti formati in patria ( con il denaro pubblico).

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 ??  ?? Sconfitto da Jean-Marie Le Pen Lionel Jospin è stato Primo ministro francese dal 1997 al 2002.
Sconfitto da Jean-Marie Le Pen Lionel Jospin è stato Primo ministro francese dal 1997 al 2002.

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