Dalle Giornate della Gioventù di papa Wojtyla alla poltrona di Largo Chigi
Lei crede davvero che contino di più le riforme per svecchiare il Paese piuttosto degli 80 euro in busta paga o di azzardate promesse di tagli delle tasse? « Ci dicevano che gli 80 euro erano “annuncite” e ora sono in busta paga. Che gli sgravi Irap erano “annuncite” e ora sono posti di lavoro. Che la legge elettorale era “annuncite” e ora è in Gazzetta Ufficiale. Magari le nostre riforme non piacciono a tutti, ma tutto si può dire tranne che sono annunci » . Però,P 50 miliardi di tasse in meno: è mai possibile?p « Certamente. Queste misure sono state studiated e approfondite prima di parlarne. Si puòp ridurre ancora la spesa, a cominciare dalled partecipate. L’aggregazione dei centri did acquisto porterà un notevole risparmio. SeS avessimo voluto fare un annuncio choc, lo avremmoa fatto prima delle elezioni » . SeS pensa a chi non va più a votare, a chi sceglies 5Stelle o Salvini, vale a dire l’Italia stancas e arrabbiata, non le tremano i polsi?s Il vostro compito più difficile è riportaret gli italiani alla politica, a credere nel futurof del Paese... « La maggioranza degli italiani non è quella sfiduciata,s arrabbiata, che ha rinunciato a c cambiare il Paese, rassegnata. Magari si lamenta, ma poi si alza la mattina, va a lavorare, si impegna perché le cose vadano meglio, crede che si possa cambiare. Chi fa il tifo contro l’Italia, non fa mai una proposta— una — che sia costruttiva… I 5Stelle ci hanno detto: “Valuteremo volta per volta, se farete leggi buone le voteremo”. Bene: abbiamo proposto un pacchetto anticorruzione, inasprendo le pene per i reati di mafia, di corruzione, abbiamo esteso la prescrizione perché le persone venissero davvero punite, abbiamo detto che chi patteggia deve prima restituire tutto quello che ha rubato, abbiamo ripristinato il falso in bilancio… E non l’hanno votato. Urlare, protestare, arrabbiarsi strappa un applauso in più nei talk show, ma non aiuta il Paese. Dire che l’Italia deve uscire dall’euro fa avere qualche applauso a un comizio, però, poi, migliora o peggiora la vita degli imprenditori del nordest? Nordest che sta crescendo più della Germania nell’export proprio grazie all’euro. Credo che gli italiani sappiano distinguere. Quando si arriva a decidere responsabilmente del proprio futuro, scelgono l’Italia che ci prova, s’impegna, va avanti, offre soluzioni » . Cosa augura ai suoi colleghi usciti dal Pd? « Credo abbiano fatto una scelta di coerenza con posizioni ormai sempre in contrasto con quelle del Pd. Da mesi non votavano i nostri provvedimenti, né la fiducia al governo. Erano in disaccordo su tutto. La politica serve per cambiare il Paese non per cambiare casacca o per un po’ di visibilità personale. Mi auguro per loro di essere utili all’Italia, senza rancori » . Da donna a donna, cosa pensa di Angela Merkel? « Non è una questione di donne… L’ammiro per le sue capacità e per la grande tenuta. Credo abbia avuto l’intelligenza, nell’ultima fase, di capire che sarebbe stato un errore rompere sulla Grecia. La posizione tedesca, troppo rigida, troppo severa, avrebbe portato all’uscita di Atene dall’euro e, probabilmente, dall’Unione europea. Sarebbe stato un errore, non tanto in termini economici, perché l’Europa sarebbe stata in grado di trovare soluzioni per reggere le conseguenze finanziarie, ma di ordine politico e culturale. Avrebbe avviato la disgregazione dell’Unione europea. La Merkel ha dato buona prova di sé cambiando idea e lavorando all’interno del vertice europeo. Ora si deve cambiare passo: o lavoriamo su uno schema di crescita e di occupazione, oppure saranno sempre di più i Paesi che percepiranno l’Ue come nemica. Non posso credere che il sogno dell’Unione fallisca. Non possiamo accontentarci di custodire quello che è stato il progetto Europa » .
Laudato si’, l’eco- enciclica di papa Francesco è una feroce critica al sistema economico internazionale. Lei come la vive, da ministro cattolico? « Confesso di non averla ancora letta integralmente. Solo stralci e commenti. Sperodipoterlo fare nelle vacanze estive. Comunque, vivo l’enciclica da credente. La guida spirituale di tanti uomini e donne nel mondo deve essere un pungolo per la società. Questo Papa riesce a essere solare, affettuoso e allo stesso tempo diretto e schietto. Mi ha colpito l’omelia che ha tenuto alla messa per i parlamentari qualche mese fa. Ha fatto una predica molto dura sulla corruzione, e alcuni colleghi si sono risentiti. Io no, sarà perché vado a messa la domenica e sono abituata. Il Papa fa il Papa, se non richiama lui ai valori fondamentali, chi ha l’autorità per farlo? Del resto ha cominciato in casa propria… » .
Mi diverte molto sentire raccontare i retroscena: la maggior parte delle ipotetiche negoziazioni viene smentita in un’ora. A chi interessano?
« No, adesso non esageriamo, ho già detto che Mattarella è un rottamatore, basta e avanza, altrimenti… Diciamo che
sicuramente ha messo mano a un’opera di cambiamento importante. Si mette in gioco » . Dove va a messa? « A Roma, quando mi capita, ma è raro, vado a Santa Maria del Popolo, in piazza del Popolo. Vado quasi sempre a Laterina, perché la domenica torno in famiglia » . In questo anno e mezzo di vita ministeriale, come sono cambiate la sua vita, le amicizie, i rapporti, prende ancora il treno per tornare a casa? « Adesso devo fare più fatica per avere del tempo per me, ma ogni tanto ce la faccio. Per esempio, ho fatto un viaggio in Irlanda con le mie amiche due mesi fa… » . Quelle famose amiche con cui era andata a Londra a parlare di sogni e futuro… « Esatto. Siamo amiche affiatatissime dai tempi dell’università. Sono la mia seconda scorta, perché con loro vado da sola. Così sono diventate delle perfette body- guard. Sabato sera, a una festa, hanno reso impossibile a chiunque avvicinarsi. Non hanno un fisico imponente, ma hanno un piglio molto protettivo. Con loro riesco ogni tanto a fuggire, così come riesco la domenica a tornare dalla mia famiglia, manon più in treno. L’ho fatto fino a qualche mese fa, ora, per motivi di sicurezza, me lo hanno sconsigliato » . Cosa leggerà quest’estate, oltre all’enciclica? « Non ho ancora comprato i libri dell’estate, solitamente leggo un classico dell’Ottocento e un romanzo più attuale… Ho passato diverse estati con Tolstoj, che ha bisogno di tempo per essere gustato. Quest’anno non ho ancora deciso… se ci sono suggerimenti li accetto volentieri. I primi giorni di vacanza li passo con la mia famiglia in Versilia e lì vado in libreria. Adesso sto leggendo l’ultimo libro di Edoardo Nesi, amico e collega. Me l’ha regalato. Devo finirlo in fretta perché lo vedrò al mare e dovrò fargli qualche critica! » . Il sogno nel cassetto… « Arrivare al referendum, il prossimo anno, e avere l’approvazione delle riforme. Quando entrerà in vigore, questa riforma costituzionale modernizzerà il Paese. Il miglior riparto di competenze tra Stato e Regioni, con scelte strategiche in termini di energia e infrastrutture uniformi su tutto il territorio, procedimenti legislativi più snelli, rapidi e con tempi certi, saranno un volano per lo sviluppo » . Esiste un “giglio magico”? « Certo, le mie amiche. Tolte loro, no, non esiste un giro stretto di fiorentini che decidono tutto come malignano alcuni: con noi lavorano un sacco di persone che non sono fiorentine. È ovvio che tra noi della prima ora c’è un legame molto forte. Si è instaurato nelle primarie del 2012, quelle che abbiamo perso. Eravamo soli contro tutti. A tre giorni dal voto di ballottaggio, quello decisivo contro Bersani, sono andata a Napoli con Renzi. Grandinava. Pioggia, freddo, una giornata tremenda. Di ritorno, in treno, eravamosolo in tre: Renzi, Luca Lotti ed io. Arriva una mail. Sono i sondaggi, non abbiamo chances, siamo sotto di venti punti, uno schiaffo. Era chiaro che avremmo perso. Io e Luca ci abbracciamo tristi, afflitti; per mesi avevamo lavorato tanto, corso per tutta l’Italia, ci avevamo creduto. Tutto da buttare. E soprattutto nei due giorni successivi avremmo dovuto far finta di niente, davanti ai volontari. Ci guardammo in faccia, io e Lotti, poi guardammo Renzi. Continuava come se niente fosse… Ma quale tristezza, stava facendo l’agenda della settimana successiva da sindaco: la scuola che doveva andare a visitare per l’incontro settimanale, i cantieri su cui doveva tornare… Tranquillo, già proiettato sulla settimana dopo. Io e Lotti non lo abbiamo mai odiato tanto come in quel momento » . Qual è il puntodi forza segretodiRenzi? « È un italiano normale, non viene da chissà quali dinastie della politica, uno dei figli dell’Italia degli anni Settanta, come molti altri. Perme questo è il punto di forza. Quel che pensa lo dice, lo fa. Credo abbia grande coraggio politico, affronta i cambiamenti come nessuno ha fatto prima, in tempi molto stretti. Si mette ingioco, rischia pesante. È tenace. Hagià detto che non resterà più di due mandati, come avevamo promesso con la rottamazione; e quindi è più libero di quelli di prima » . Undifetto? « Cambia agenda troppo spesso, fissa gli appuntamenti pubblici 24 ore prima, lascia che più gruppi lavorino sulla stessa cosa per poi riservarsi di decidere. Ha un suo peculiare concetto dell’organizzazione che per me— metodica — in alcuni casi è quasi insopportabile. Inizio a pensare che a volte lo faccia apposta. Poi, nel calcio, tifa Fiorentina e noi siamo tutti contro di lui, da Padoan romanista a De Vincenti e Guerra laziali, dal consigliere diplomatico Varricchio interista a Sensi juventino, finoalgruppodei milanisti comemeeLotti. Maquestononlo scriva,
miraccomando! » .