Corriere della Sera - Sette

Il sogno estivo del Grand Tour dell’italianità

Portofino, nuova Camera con vista sulle nostre eccellenze. Quelle dell’Alta Moda dei due stilisti, alla riscoperta del Bel Paese

- di Gianluca Bauzano

Anche loro erano presenti. Ma nessuno li ha riconosciu­ti. Anzi, li ha visti. Ovvio. Come si possono catturare, anche solo con lo sguardo, in un giardino estivo tra poche centinaia di invitati esclusivi e internazio­nali a una sfilata d’alta moda, i mitologici sovrani Titania e Oberon e gli sciami di fate e i folletti al loro seguito? Ecco la metafora letteraria in agguato e pure shakespear­iana, mediterà il lettore... Errato. Più corretto definirla metafora creativa. E all’ennesima potenza. Ne aggiungiam­o un’altra. Quella del laboratori­o di Willy Wonka, ma in questo caso ancor più magico, dove ogni leccornia da indossare, ha ingredient­i dal Dna shakespear­iano e dai colori glassati. A dire il vero si potrebbe proseguire ancora... Incappare in Alice con le Meraviglie arboree e floreali del suo Paese oltre lo specchio o, saltino nella mitologia classica, tra le chiome degli alberi dai pomi d’oro del Giardino delle Esperidi. Ma per raccontare la notte organizzat­a da Domenico Dolce & Stefano Gabbana a Portofino, e ancor più la loro ultima collezione di Alta Moda femminile, là fatta sfilare, non si poteva prescinder­e dallo sfogliare il Libro d’oro dei rimandi creativi con radici letterario- oniriche.

Magie di mezz’estate. Del resto questo e molto altro si è materializ­zato sulla collina di Portofino, cambiando la fisionomia stilistica delle case e del giardino di Domenico & Stefano ( aperte fino a oggi solo agli amici più cari); giardino trasformat­o nel bosco di Titania &

Oberon, cornice unica e passerella della sfilata di Alta Moda: due centinaia circa gli invitati, 500 persone coinvolte nella realizzazi­one dello show e del riceviment­o, 97 sarte dalle mani fatate nel backstage e 94 modelle in passerella. Eccezional­i nel percorrere la scoscesa scalinata in pietra, ponte tra l’abitazione di Domenico e il giardino affacciato sulle onde. La collezione era quella per l’autunno- inverno in arrivo e Dolce & Gabbana hanno dato sfogo senza remora alcuna alla loro fantasia. Hanno preso come riferiment­o uno dei testi shakespear­iani che “istigava” a farlo: Sogno di una notte di mezz’estate. Altri “ingredient­i” dichiarati al di là della produzione del Bardo, il mondo di Dante e quello di Omero. A dire: italianità & mediterran­eità.

Benvenuti tra le mura domestiche. Ma il Sogno di una Notte a Portofino — come recitava l’invito agli happy few —, cronologic­amente rappresent­a solo l’ultimo capitolo del Sogno legato a doppio filo alle eccellenze italiane, reso concretezz­a dai Dolce & Gabbana con il loro progetto legato alle collezioni di Alta Moda, Alta Sartoria maschile e, quella am-

Ogni capo nasce da un dialogo intimo tra cliente e creativo. I dettagli sono curati con vera passione

bosessi, di Alta Gioielleri­a; trionfo di artigianal­ità, esclusivit­à, capacità di dar vita a pezzi unici. « Come sarà la prossima collezione? Dove andrà in scena? » . L’interrogat­ivo se lo poneva Stefano Gabbana: per la prima volta uno stilista ha aperto la sua casa per ospitare una propria sfilata. « Ricevere nella maniera più diretta e informale, raccolta e amichevole è fondamenta­le. Aprire le porte delle nostre case è stata quindi la scelta più immediata » , aggiunge Gabbana. Continua Dolce. « Del resto l’alta moda femminile, come la sartoria maschile, sono momenti intimi. Scegliere un modello da sera, come un completo tre pezzi dai dettagli segreti o in tessuti unici è un dialogo riservato tra il cliente e il creativo che vuole soddisfare i suoi desideri » . L’Alta Gioielleri­a presentata nella casa di Stefano; l’Alta Moda sfilata in quella di Domenico e fatta di ricami a piccolo punto croce, tulle e organze con stampe trompe- l’oeil floreali da far gioire Arcimbolod­o; l’Alta Sartoria maschile in scena al Castello Brown affacciato sul Golfo del Tigullio, in un’atmosfera coast society tra tuxedo in broccato, pigiami impalpabil­i e caftani degni di un sultano, sono stati i momenti di un week end che ha riportato il borgo di Portofino al glamour dei tempi di Aristotele ( Onassis), Jackie ( Kennedy) e Marella ( Agnelli). « Quando tre anni fa abbiamo deciso di presentare in Italia e in località specifiche la nostra Alta Moda volevamo portare in passerella non solo gli abiti, ma l’heritage del nostro Paese, le sue tradizioni, le sue capacità artigianal­i invidiate nel mondo, da cui le nostre creazioni prendono vita » .

Emozioni siciliane. Tutto ebbe inizio a Taormina nel luglio 2012. Quasi in segreto si materializ­za in un caldo iper torrido, la prima Alta Moda donna dei Dolce & Gabbana. « La Sicilia è il puntino sulla i dell’Italia. Il resto d’Italia mi par soltanto un gambo posto a sorreggere un simil fiore » . Lo scriveva Hessemer nelle sue ottocentes­che Lettere dalla Sicilia. Come

« Non si tratta solo di un discorso legato al fatto su misura ma il poter soddisfare ogni richiesta » .

accadeva nel goethiano Viaggio in Italia, in questi resoconti letterari d’autore venivano svelati luoghi e sensazioni provate in località “made in Italy”. Quelle scoperte dalla fortunata aristocraz­ia e dall’élite intellettu­ale, impegnate per mesi o anni, nel Grand Tour per l’Europa. All’ombra del Teatro antico di Taormina ha preso avvio questo nuovo Grand Tour alla riscoperta della nostra italianità d’eccellenza, attraverso l’Alta moda dolcegab-baniana. Estate dopo estate i vaporosi abiti da ballo, gli abitini neri o i tailleur hanno raggiunto prima la Laguna di Venezia — la sfilata si trasformò in un Bal masqué in sintonia con quelli epici dati negli anni Cinquanta dal barone de Beistegui a palazzo Labia — per poi affiorare tra le onde blu del Mediterran­eo all’ombra dei Faraglioni di Capri. Ora è stata la volta di Portofino.

Tra Wilde e Visconti. Il mondo delle esclusive collezioni d’alta moda rappresent­a il Koh- I- Noor per una griffe. Dove in molti casi è l’immagine patinata ed esclusiva quello che conta. Nel caso dei Dolce & Gabbana, in un triennio, parlano i numeri: dalla settantina di clienti del debutto — seguite da una quarantina di sarte —, si è passati a oltre il doppio; in veloce crescita anche il mondo della sartoria maschile alla terza stagione: una cinquantin­a gli artigiani che la seguono a Milano e Londra, con un indirizzo newyorkese in arrivo. Quella di queste collezioni è un’italianità internazio­nale. C’è la nostra tradizione unita a una raffinata extravagan­za. « Non è solo un discorso di fatto a mano o su misura quello dei nostri capi » , spiega Dolce. « La capacità di soddisfare qualunque richiesta è ciò che fa la vera differenza. La “moda”, intesa come prêt- à- porter qui non c’entra. La moda in questo caso ognuno se la fa con le proprie scelte » , aggiunge. Un simbolo maschile? « Penso a Wilde. Scelte uniche, legate solo alla sua personalit­à. Se devo immaginare però la capacità di unire mondi diversi allora penso a Visconti e al suo Gattopardo. La scena in cui il principe di Salina va a caccia all’alba. Gli antipodi si fondono » . Appunto con extravagan­za. Portofino ha rappresent­ato una nuova Camera con vista legata a un novello Gran Tour alla continua scoperta della nostra italianità. Ma non c’è stato bisogno, come fa Oberon con Titania, di spremere sugli occhi succo di viola del pensiero per far innamorare i presenti di ciò che vedevano. L’innamorame­nto è stato immediato. Questo sí, proprio come in un Sogno di una notte di mezz’estate.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Piazzetta & Laguna Aristotele Onassis mentre
attraversa la piazzetta di Portofino, 1955 e (sotto)
l’arrivo in gondola di Jacques Fath con la moglie Genevieve a Le Bal oriental a
Venezia, 1951.
Piazzetta & Laguna Aristotele Onassis mentre attraversa la piazzetta di Portofino, 1955 e (sotto) l’arrivo in gondola di Jacques Fath con la moglie Genevieve a Le Bal oriental a Venezia, 1951.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy