Corriere della Sera - Sette

Lo chef Matteo Metullio: «Il chilometro zero? Serve solo ad alzare il prezzo»

Così un’insalata può costare anche 40 euro. In cucina servono, invece, cibi migliori, anche se arrivano dall’altra parte del mondo

- Di Maurizio Donelli

Matteo Metullio, 26 anni e una stella Michelin

L’urlo giunge alto e liberatori­o quasi come quello di Fantozzi contro la corazzata Potëmkin, che tutti i suoi colleghi fingevano di apprezzare mortifican­do la loro reale opinione. Questa volta a “aprire il dibattito” non c’è un povero impiegato vessato dal potere ma un super cuoco. Si chiama Matteo Metullio e a soli 26 anni ha già incarniera­to una stella Michelin. Friulano di nascita, è lo chef del ristorante la Siriola a San Cassiano, in Val Badia. Figlio di un portuale e schietto come solo i portuali sanno essere, lancia il suo grido controcorr­ente: « Meno chilometro zero e più chilometro vero! » .

Ma come, Metullio? Ma se da tanti suoi colleghi stellati non sentiamo parlar d’altro che di qualità, di piccoli produttori locali, di cucina del territorio…

« Sa qual è la verità? »

Dica.

« Con questa storia del chilometro zero i ristorator­i hanno abbattuto i costi di acquisto delle materie prime e hanno alzato i prezzi dei menu. Riescono a farti pagare più di 40 euro un’insalata solo perché è stata raccolta nell’orto del ristorante. Cose da pazzi. I prodotti a chilometro zero dovrebbero costare meno, non di più. Ma ormai molti chef vendono loro stessi, la griffe. Non quello che ti fanno mangiare. È assurdo » .

Sì, ma la qualità…

« Se io faccio arrivare qui in Alto Adige i gamberi da Sanremo, la mozzarella da Battipagli­a o i pomodori da Pachino, non garantisco qualità? Con i trasporti veloci che ci sono oggi sarebbe un peccato privarsi di questi prodotti in nome del fantomatic­o “chilometro zero”. La cucina non ha bisogno di limitarsi » .

Se è per questo lei vive qui tra le malghe e serve in tavola il burro di Normandia… Non è esagerato?

« No. Perché è un burro eccellente da mangiare con il pane e i grissini. Quello delle malghe della Val Badia è straordina­rio per cucinare. Tutto qui.

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